CAPORALATO A TERRACINA: CONDANNE DEFINITIVE PER IMPRENDITORE E CAPORALE “ANS”

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Caporalato a Terracina: condannati definitivamete l’imprenditore Alessandro Gargiulo e il cosiddetto caporale Ans arrestati nell’ottobre 2020

La Corte di Cassazione, ritenendo inammissibili i ricorsi, ha confermato le condanne per sfruttamento del lavoro a carico dell’imprenditore 41enne di Terracina, Alessandro Gargiulo, e del “caporale”, Hansra Balwant Singh (42 anni).

Secondo la Cassazione, infatti, “la Corte territoriale ha comunque motivato in ordine alla quantificazione della pena rimarcando la spregiudicatezza ed il disinvolto ricorso a metodi intimidatori da parte degli imputati che hanno approfittato della situazione di difficoltà delle persone offese giungendo a minacciarle con allarmante disinvoltura mediante colpi di fucile per spronarli ad una prestazione lavorativa più efficiente, mostrando la propria attitudine criminale e una inquietante disumanità, costringendo le persone offese a effettuare i propri bisogni sui campi previa minaccia di una riduzione della loro paga approfittando così dello stato di bisogno delle predette e trattandoli alla stregua di veri e propri schiavi.

A novembre 2021, l’allora Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, aveva condannato l’imprenditore Gargiulo e il 36enne cittadino indiano Hansra Balwant Singh, detto il caporale “Ans”, rispettivamente alle pene di 2 anni e 6, con divieto biennale per la richiesta di sovvenzioni statali, e 1 anno e 8 mesi. Condanne confermate anche in Corte d’Appello.

I due dovevano rispondere delle accuse di sfruttamento del lavoro, minaccia aggravata con l’utilizzo di arma da fuoco, lesioni, detenzione abusiva di munizionamento e omessa denuncia di materiali esplodenti. Giargiulo era accusato di sfruttamento di braccianti agricoli immigrati, percossi a bastonate e minacciati con l’uso di un fucile a pompa.

Le indagini, condotte dagli Agenti del Commissariato di Polizia di Terracina, avevano fatto emergere, ad ottobre 2019, il ruolo del “caporale” conosciuto con lo pseudonimo d “ANS”. Gli elementi acquisiti dagli investigatori hanno consentito di appuntare le attenzioni investigative sul cittadino indiano che aveva favorito il Gargiulo nel disfarsi dell’arma dopo averla utilizzata per terrorizzare i braccianti agricoli.

Come avevano raccontato le vittime, il connazionale “ANS” aveva il compito di sorveglianza sui campi e di contabilizzazione, di ogni singola ora di lavoro prestato, secondo parametri totalmente difformi ai contratti di lavoro della categoria. La paga oraria, fissata in circa 4 euro senza tenere conto delle maggiorazioni in caso di orari festivi e notturni, veniva drasticamente ridotta dal caporale che annotava su un quaderno ogni singola pausa, anche quelle fatte per provvedere ai bisogni fisiologici. Il Pm aveva chiesto 4 anni di reclusione per Gargiulo e 3 anni e 8 mesi per il caporale Ans.

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