CAPITALE DELLA CULTURA FLOP A LATINA, IL CENTRODESTRA RISPONDE: “ALL’OPPOSIZIONE VOGLIONO SOLO DEMOLIRE”

Latina Capitale della Cultura, dopo la bocciatura e le critiche dell’opposizione, interviene anche la maggioranza di centrodestra: “Orgogliosi di questa importante occasione”

“I consiglieri dell’opposizione continuano a picconare l’immagine della città attaccando l’amministrazione comunale “colpevole” di aver saputo portare Latina in finale con la candidatura per la Città Italiana della Cultura 2026, e la loro aggressività attuale è pari all’indifferenza mostrata quando il Ministero della Cultura aveva inserito Latina tra le dieci finaliste.

Un atteggiamento che si presta a una chiave di lettura ormai scontata: all’opposizione non interessa costruire, ma soltanto demolire e denigrare. E i consiglieri di minoranza appaiono addirittura patetici quando affermano che la mancata vittoria, attribuita a L’Aquila, <è una sconfitta prevedibile, ma che costituisce l’occasione per fare una sana autocritica e rimboccarsi le maniche in vista delle sfide future che aspettano la città, prima fra tutte il centenario>. Non si tratta di punti di vista diversi: siamo orgogliosi che Latina sia stata inserita tra le città finaliste del concorso per la Capitale Italiana della Cultura, e questa per noi è una vittoria, che riteniamo sia stata tale anche per le altre città che hanno raggiunto quel traguardo, a cominciare da Gaeta, con la quale condividiamo orgogliosamente lo stesso territorio provinciale. Non c’è dubbio che tutto è migliorabile ma l’acredine dimostrata dalle opposizioni, il voler vedere ed evidenziare solo il bicchiere mezzo vuoto dimostra solo la loro faziosità e la voglio di strumentalizzare. Non ci risulta che nelle altre città l’Amministrazione sia stata così ferocemente attaccata dalle opposizioni per non essere stata scelta. Infatti non ci sembra che il PD ed i 5 stelle, ad esempio a Gaeta, abbiano messo sotto accusa l’amministrazione . A Latina invece si, e questa è la prova evidente che si tratta solo di strumentalizzazione politica. 

E’ anche singolare che Coletta e gli altri suggeriscano a noi di fare autocritica su una pagina bella della storia della nostra città. Potremmo domandarci come mai durante i circa sette anni di governo della città Lbc, il Pd e il Movimento 5 stelle non abbiano mai voluto tentare la scommessa della candidatura che invece la nostra amministrazione ha saputo cogliere al volo, col risultato di aver trasferito Latina all’attenzione nazionale per una causa finalmente nobile. Non erano loro i depositari e i portatori sani della cultura? Perché non hanno tentato la strada di una sana autocritica quando hanno lasciato la città senza teatro per sei anni?

E ci sarebbero altri motivi e occasioni per spingere l’opposizione ad una seria autocritica: si domandino per quale ragione hanno tentato per ben due volte di intralciare in maniera vergognosa il percorso della candidatura di Latina, denunciando al Ministero della Cultura di essere stati discriminati e tenuti all’oscuro dei contenuti del dossier della candidatura. E così facendo anno indebolito la candidatura di Latina perché hanno certificato che non tutte le forze politiche sostenevano veramente la nostra candidatura. La risposta che hanno ricevuto dal Ministero, per due volte, è stata la stessa: il diritto dei consiglieri a conoscere quel documento non è in discussione, ma trattandosi di una competizione quel diritto può essere sodisfatto all’esito del risultato finale, dopo la data di proclamazione del vincitore. Cosa puntualmente avvenuta con la pubblicazione del dossier sul sito ufficiale del Comune di Latina. Un dossier, non serve dirlo, che all’opposizione non è piaciuto, ma fortunatamente è piaciuto ai componenti della Commissione giudicatrice nominata dal Ministero, che altrimenti non ci avrebbe portato in finale dopo aver escluso una quindicina di altre città partecipanti.

E sempre a proposito di autocritica, invece di blaterare su una presunta esclusione dei giovani e degli studenti dall’attenzione del dossier della candidatura, perché l’opposizione che nel 2016 aveva espresso con Lbc il consigliere comunale più giovane d’Italia, non si domanda cosa abbia lasciato ai ragazzi di Latina dopo la lunga e inutile esperienza al governo della città?

Hanno preannunciato l’immancabile richiesta di accesso agli atti per sapere quanto è stato speso per la candidatura a Città Italiana della Cultura 2026, bene si accomodino pure. Dovranno piegarsi all’evidenza: Latina ha ottenuto lo stesso risultato delle altre 8 finaliste con il minor dispendio economico, segno che le sfide si possono sostenere anche con armi diverse dal denaro.

Ci fermiamo qui, ribadendo che siamo orgogliosi di essere cittadini di Latina e orgogliosi di essere parte di un’amministrazione che ha saputo cogliere l’opportunità di una vittoria importante soprattutto per la comunità locale, e insieme all’identica vittoria di Gaeta, anche per l’intera comunità di questa meravigliosa provincia.

Cosi in una nota i Capigruppo di maggioranza Cesare Bruni, Vincenzo Velletta, Mauro Anzalone, Enzo De Amicis e Maurizio Galardo.

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