CAOS AUTOSTRADA ROMA-LATINA: RICORSI TRA EX AVVERSARI E TUTTI CONTRO TUTTI

Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato
Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato

Autostrada Roma-Latina: lo scontro sull’opera a pedaggio rimane fermo sulle posizioni delle forze politiche, intanto il Consiglio di Stato chiede chiarezza al Ministero Infrastrutture e Trasporti

L’occasione per i fautori dell’autostrada a pedaggio la dà il Consiglio di Stato cui il Consorzio Sis, vincitore della vecchia gara poi bocciata, nella parte economico-finanziaria, dagli stessi giudici di Palazzo Spada, si è rivolto contro Autostrade del Lazio, ente titolare dell’opera e del suo progetto, responsabile, secondo il gruppo italo-spagnolo, di non aver affidato progettazione e gestione della cosiddetta nuova Pontina. Che, intanto, per decisione del Governo, è uscita dalla lista delle opere prioritarie e pare non avrà più il commissario straordinario per realizzarla.

Tuttavia, Autostrade del Lazio, interpellata sul punto dal ricorso al Consiglio di Stato, risponde di non aver chiaro l’indirizzo da parte del Mit, al lavoro per la revisione del progetto da cui sembrerebbero essere state espunte le opere accessorie: l’eliminazione delle complanari tra Latina e Aprilia per rendere i lavori meno costosi. Il condizionale è d’obbligo poiché, invece, il sindaco di Latina Coletta ha assicurato, dopo colloquio col Ministro De Micheli, che quest’ultime si faranno. Insomma, chi ci capisce è bravo.

Dal canto suo, il Consiglio di Stato spiega che nell’atto di indirizzo ministeriale “si prefigurano soluzioni diverse rispetto alle caratteristiche originarie della concessione sia sul piano tecnico (non tutta autostrada, in particolare per la tratta Cisterna Valmontone), che sul piano gestionale (in house e non in concessione) e finanziario (risorse a valere sul «Fondo Investimenti 2020» e sul “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – il recovery fund – in corso di definizione”)”.

Per questo i giudici di Palazzo Spada credono sia “opportuno l’intervento nel presente giudizio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, onde per un verso chiarire la sua posizione rispetto all’infrastruttura autostradale oggetto del presente giudizio di ottemperanza in seguito all’annullamento dell’originaria procedura di affidamento; e per altro verso rendere allo stesso opponibile la decisione finale del presente giudizio”. In poche parole, il Consiglio di Stato chiede lumi al Mit che dovrebbe rispondere entro il 10 dicembre, nell’attesa che l’ennesimo ricorso del Consorzio SiS, cui ha aderito la Webuild – la ex Salini Impregilo che in teoria sarebbe la società che ha fatto ricorso al Consiglio di Stato medesimo per contrastare il contendente italo-spagnolo – abbia una pronuncia.

Al di là dei giochi incrociati tra colossi del settore, il Consiglio di Stato, in merito al ricorso, si pronuncerà il prossimo anno, avendo rinviato al 28 gennaio 2021.

Nel frattempo non poteva mancare la politica. Tutti contro tutti.
La scorsa estate, sulla scia mediatica del Decreto Semplificazioni, roboanti annunci di imminente avvio dei lavori. Poi è arrivato l’autunno, tempo di compromessi e di rimpasti per evitare la crisi di Governo, tempo di restituire al Movimento 5 stelle i tanti aiutini ricevuti alla Pisana, ed ecco qua il gioco è fatto: Zingaretti lascia sfilare la Roma–Latina dall’elenco delle infrastrutture prioritarie per le quali è prevista a stretto giro la nomina dei commissari“. A dichiararlo in una nota è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Righini.

Zingaretti sul banco degli imputati, nonostante il Pd latinense ieri ha diffuso una nota stampa rappresentando e confermando il suo favore all’opera e rassicurando che l’autostrada si farà come dicono da anni.

A rispondere al centrodestra, successivamente, è arrivato in blocco il Movimento 5Stelle con deputati, senatori, consiglieri regionali, di Municipio ribadendo l’idea mutuata dal Comitato No Corridoio Roma Latina per la messa in sicurezza. “Il centrodestra si dispera all’unisono lamentando il mancato inserimento della realizzazione dell’Autostrada Roma-Latina all’interno della Programmazione delle opere strategiche da commissariare ignorando che è stato già deciso che l’opera verrà realizzata attraverso Autostrade per il Lazio, società partecipata dalla Regione e da Anas, senza quindi aver bisogno di nessun commissario da incaricare. Quello che invece il centrodestra non dice è che, ancora allo stato attuale, è previsto che l’opera venga realizzata con l’ausilio di privati che dovranno rientrare dei costi di realizzazione facendo pagare ai pendolari e alle famiglie del basso Lazio un lauto pedaggio”. Nessun accenno ai colleghi di Governo che, invece, propendono, al di là degli attacchi del centrodestra, per la realizzazione dell’opera.

In un giorno solo, quasi un apocalisse di dichiarazioni tra scoop lanciati come nuovi e dichiarazioni al fulmicotone da Ok Corral. La realtà è che sotto il cielo niente di nuovo: è caos.

Articolo precedente

“LA CULTURA E L’ARTE AL TEMPO DEL COVID-19”: IL BANDO PROMOSSO DA LATINA

Articolo successivo

COVID, LAZIO: FIRMATA ORDINANZA PER PROROGA CHIUSURE DI MAXI STORE E MERCATI ALL’APERTO

Ultime da Politica