Il sindaco di Cisterna di Latina, Mauro Carturan, si è dimesso nel corso del Consiglio Comunale dopo che anche l’Assessore Gildo Di Candido aveva preso la stessa decisione: cinque delibere ritirate, tra cui le più importanti sul redinconto di gestione e sulla riqualificazione delle ex Manifatture del Circeo
Il Consiglio Comunale di Cisterna vedeva, tra gli undici punti all’ordine del giorno, il tema più caldo, ossia quello sulla votazione del rendiconto di gestione 2019 che tanti grattacapi sta creando a diverse amministrazione della provincia, compreso il capoluogo. Cisterna, come altri Comuni, ha avuto l’alert della Prefettura di Latina che ha dato 20 giorni di tempo per approvare il documento di bilancio, pena il commissariamento dell’Ente. Al che, dopo aver relazionato sul suddetto documento, l’Assessore Di Candido, incalzato da una relazione contro-deduttiva del gruppo Innamorato-PD, si è sentito delegittimato. È stato lo stesso Carturan, infatti, a proporre il ritiro della delibera che avrebbe approvato, se votata dalla maggioranza, il rendiconto di gestione: un gesto che evidentemente ha significato per l’Assessore una “sfiducia” di fatto. Da qui sono scattate le sue dimissioni.
Ma, come accennavamo, c’è di più.
È su un altro punto, anch’esso molto dibattuto negli ultimi mesi, vale a dire quello sul progetto di riqualificazione delle ex Manifatture del Circeo che dovrebbero mutarsi in un parco commerciale, che nell’assise comunale si è raggiunto il momento massimo di tensione. Ad intervenire, Innamorato, Santilli e Capuzzo, ma è con le dichiarazioni in Aula di Gianluca Del Prete, ex candidato sindaco e consigliere di minoranza, che si è arrivati al punto di non ritorno.
Del Prete ha usato parole nette sul progetto della Giafra srl, alludendo anche a circostanze e personaggi poco chiari, ammonendo vigorosamente sul fatto che l’area dove si vorrebbe realizzare il parco commerciale è ancora sotto la gestione dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. In sostanza, per Del Prete la Giafra non sarebbe titolata a presentare alcun progetto nell’area e non basterebbe il contratto preliminare.
Posizioni, peraltro, già espresse in altro contesto, a giugno scorso, dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Elio Sarracino, che aveva dichiarato riguardo al progetto di Giafra srl: “Il solito fasullo centro commerciale con annesso parco naturalistico a tema, a venti chilometri dal centro che dovrebbe portare, a detta loro, milioni e milioni di opere di urbanizzazione in località Sant’Ilario. Ma che, a detta nostra, rimarrà solo un progetto su carta che farà contenti i soliti furbetti e che nulla porterà alla comunità di quella periferia da anni abbandonata a se stessa. Un’opera nata male“, aggiungendo che mancava il parere dirimente della predetta Agenzia.
Ad ogni modo, dopo le dichiarazioni di Del Prete, Mauro Carturan è sbottato accusando il consigliere di sapere buttare solo fango e di avere un approccio terroristico dopo che il primo aveva detto in Aula, riferendosi alla maggioranza, di non votare la delibera che dava l’ok al progetto del parco commerciale.
Alla fine, non prima di aver suggerito al segretario generale di sbobinare le dichiarazioni di Del Prete e inviarle in Procura della Repubblica, Carturan si è dimesso. “Le dimissioni le ho date pubblicamente e hanno valore ufficialmente da oggi e sono valide, il 9 agosto deciderò se ritirarle o meno. Se poi avrete bisogno il 3 agosto di venire a votare affinché l’amministrazione non cada prima sarò a disposizione“. Dimissioni che hanno il sapore della tattica, anche perché è piuttosto difficile pensare che il Sindaco faccia commissariare l’Ente che presiede per non aver votato il rendiconto di gestione. Ma nella città dei butteri, si sa, tutto è possibile, sopratutto che gli animi si scaldino fino all’inverosimile come il consiglio comunale odierno ha confermato.