La richiesta di Valeria Campagna di partecipare da remoto perché positiva al Covid era stata accolta nella giornata di ieri
“Trovandosi a casa perché positiva al Covid la consigliera Campagna ha chiesto al Presidente del Consiglio, Raimondo Tiero, la possibilità di partecipare da remoto all’odierna seduta di Commissione Scuola. La richiesta, perfezionata dal certificato inviato non appena trasmesso dal medico di riferimento negli orari di apertura dell’ambulatorio, era stata accolta senza problemi. Eppure, il Presidente della Commissione, Giuseppe Coriddi, spinto anche dagli altri commissari di destra, ha deciso di impedire la modalità mista, appellandosi a una lettura rigida del regolamento”. Così il gruppo consiliare del PD Latina denuncia in una nota.
Poi aggiungono: “Siamo difronte ad un trattamento discriminatorio e volto a limitare la partecipazione al dibattito. La modalità mista era stata già adottata in altre occasioni, non ultima quella del Consiglio Comunale a cui la Sindaca Celentano aveva partecipato da remoto”. Inoltre: “Non avendo ricevuto una notifica di rifiuto della richiesta (che anzi, era stata accolta) non è stato possibile delegare in sostituzione un altro componente del gruppo. Ritrovandoci, a tutti gli effetti, estromessi dalla seduta consiliare. Una seduta per noi importante in quanto si è trattato un punto all’ordine del giorno che nasce su impulso di una nostra mozione consiliare: il premio letterario, per le scuole, sul tema della violenza di genere”.
“La maggioranza di destra – affondano Campagna, Fiore e Majocchi – ignora le parole del Presidente del Consiglio Comunale ed usa la sua superiorità numerica in modo antidemocratico. Ringraziamo il Presidente Tiero per essersi comportato al di sopra delle parti e rimaniamo sopresi nel constatare come la sua parola sia stata disattesa dalla sua stessa maggioranza”.
Il PD Latina fa anche sapere di aver inoltrato una lettera al Presidente del Consiglio in cui si chiede di: “Adottare i necessari provvedimenti al fine di consentire la più ampia partecipazione ai lavori delle Commissioni Consiliari, affinché non si verifichino più situazioni analoghe e affinché possa essere chiaro l’interlocutore istituzionale a cui rivolgersi al fine dell’ottenimento di risposte certe e veritiere, non messe in discussione dalla stessa maggioranza”.