Camorra e Comune di Terracina, l’assessore Gianluca Corradini risponde su un fatto specifico che lo vede citato nell’inchiesta
“In riferimento alla vicenda che ha coinvolto nelle ultime ore il Consigliere comunale Gavino De Gregorio e rispetto ad uno specifico passaggio inserito negli atti “dell’Ordinanza di applicazione della misura cautelare personale e reale”da parte del Giudice delle Indagini Preliminari, Maria Gaspari, intendo precisare quanto segue.
iPaolo Di Manno mi contattò in assessorato facendomi partecipe della volontà di trasferire la sua attività da piazza Aldo Moro in piazza Garibaldi. La richiesta di tale trasferimento mi era stata motivata dal fatto che lo spazio fisico condiviso con le altre attività non gli permetteva più di lavorare come avrebbe voluto e dovuto.
Dopo che l’istanza del Di Manno giunse ufficialmente sulla mia scrivania, convocai i responsabili degli uffici dell’Ente e insieme a loro effettuammo un sopralluogo prima in piazza Aldo Moro poi in piazza Garibaldi, e soltanto dopo l’istruttoria tecnico amministrativa della pratica portai in Giunta l’atto di trasferimento dell’attività.
Tutto il percorso burocratico si è dunque svolto nel pieno rispetto delle norme, delle procedure amministrative vigenti e dei principi di trasparenza e imparzialità, che caratterizzano da sempre la mia azione politica e amministrativa. E, soprattutto, senza alcuna indebita influenza esterna”.
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Corradini si riferisce a una delibera di Giunta che spostò il teatro dei burattini da Piazza Moro a Piazza Garibaldi. Gavino De Gregorio è accusato, tra le altre cose, di estorsione mafiosa in concorso con Domenico Scevola (indagato), titolare della società “Le Terrazze Lido Srl” che aveva avviato un’attività di ristorazione in Piazza Aldo Moro a Terracina. Nella stessa area un altro soggetto, Di Manno, aveva una concessione a occupare parte del suolo pubblico per esercitare l’attività di burattinaio ed effettuare spettacoli per bambini. Secondo Scevola, tale attività sarebbe stata d’intralcio, motivo per cui avrebbe voluto tutta la concessione dell’area.
È lo stesso Scevola a dire al burattinaio che “lì comandava lui”, alludendo ai rapporti con Marano e il clan Licciardi, minacciando ritorsione e pressando la vittima affinché accettasse lo spostamento in Piazza Garibaldi. Al contempo, a interessarsi della vicenda, ci sarebbe stato Gavino De Gregorio il quale, nel maggio 2024, avrebbe fatto pressioni all’assessore alle attività produttive Gianluca Corradini affinché contattasse il burattinaio e gli proponesse la diversa sistemazione.
