CALCI E PUGNI CONTRO UN CLIENTE ALL’ALIMENTARI DI SABAUDIA, TOLTI I DOMICILIARI ALL’IMPUTATA

Rapina aggravata e lesioni personali a Sabaudia: esaminata la coppia arrestata dai Carabinieri per aver aggredito un uomo

Esaminati entrambi dinanzi al terzo collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Mario La Rosa, i due imputati, difesi dagli avvocati Marco Falsetti e Ernesto Renzi, hanno negato ogni addebito. Sono accusati di aver aggredito e rapinato un uomo a Sabaudia nel 2024; al contempo la donna è accusata anche di un’altra rapina ai danni di un’anziana, nel settembre 2024. L’imputata ha fornito la sua versione, asserendo che nel suo caso ci sarebbe stato uno scambio di persona: secondo la donna, infatti, poco dopo il suo arresto, ce ne fu un altro, a carico di un ulteriore donna che in qualche poteva somigliare a lei.

L’arresto degli imputati risale ad ottobre 2024 quando, all’esito di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina, i Carabinieri della Stazione di Sabaudia eseguirono l’ordinanza a carico dei due trentottenni.

I due soggetti sono ritenuti gravemente indiziati della rapina messa a segno la sera del 24 agosto 2024, quando, entrando in un negozio di generi alimentari per acquistare bottiglie di birra, senza una plausibile motivo, avrebbero iniziato a inveire nei confronti di un cliente e, successivamente, dopo averlo colpito con calci e un bastone in legno, gli avrebbero asportato il cellulare e la somma in denaro di 40 euro, per poi dileguarsi a bordo di un’autovettura.

Nel frangente, la vittima era stata portata presso l’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina per le cure del caso. Come detto, la donna risulta gravemente indiziata della rapina di un collier in oro in danno di una settantaduenne, avvenuta in strada, lo scorso 20 settembre. Anche in questo caso la vittima aveva dovuto fare ricorso alle cure mediche. 

Le investigazioni dei Carabinieri avevano permesso di ricostruire quanto accaduto a seguito delle denunce delle vittime, circostanziando ed approfondendo tutti gli elementi raccolti e, all’esito dell’attività di indagine, l’Autorità Giudiziaria aveva emesso nei loro confronti una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

Entrambi, sia l’uomo che la donna, aveva deciso di rispondere nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, sostenendo di non aver aggredito la vittima, ma di essersi solo difesi in quanto sarebbe stato l’uomo a cominciare per primo.

A fine udienza, su istanza della difesa, dopo oltre un anno di domiciliari, il Tribunale di Latina ha concesso alla donna la misura più lieve del divieto di avvicinamento alle persone offese, nell’arco di 500 metri.

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