CALCI E PUGNI CONTRO UN CLIENTE ALL’ALIMENTARI DI SABAUDIA, LA COPPIA SI DIFENDE: “È STATO LUI A COMINCIARE”

Rapina aggravata e lesioni personali a Sabaudia: interrogata la coppia arrestata dai Carabinieri per aver aggredito un uomo

Sono stati interrogati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, l’uomo e la donna – lui di origine marocchina, lei italiana -, difesi dall’avvocato Mauro Falsetti, che devono rispondere di rapina aggravata e lesioni personali. La coppia è accusata di aver aggredito un uomo a Sabaudia. All’esito di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina, infatti, i Carabinieri della Stazione di Sabaudia hanno tratto in arresto i due trentasettenni.

I due soggetti sono ritenuti gravemente indiziati della rapina messa a segno la sera del 24 agosto scorso, quando, entrando in un negozio di generi alimentari per acquistare bottiglie di birra, senza una plausibile motivo, hanno iniziato a inveire nei confronti di un cliente e, successivamente, dopo averlo colpito con calci e un bastone in legno, gli hanno asportato il cellulare e la somma in denaro di 40 euro, per poi dileguarsi a bordo di un’autovettura.

Nel frangente, la vittima era stata portata presso l’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina per le cure del caso. Inoltre la donna risulta altresì gravemente indiziata della rapina di un collier in oro in danno di una settantaduenne, avvenuta in strada, lo scorso 20 settembre. Anche in questo caso la vittima ha dovuto fare ricorso alle cure mediche. 

Le investigazioni dei Carabinieri hanno permesso di ricostruire quanto accaduto a seguito delle denunce delle vittime, circostanziando ed approfondendo tutti gli elementi raccolti e, all’esito dell’attività di indagine, l’Autorità Giudiziaria ha emesso nei loro confronti una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

Entrambi, sia l’uomo che la donna, ha deciso di rispondere nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, sostenendo di non aver aggredito la vittima, ma di essersi solo difesi in quanto sarebbe stato l’uomo a cominciare per primo. Al momento, tutti e due rimangono ristretti agli arresti domiciliari.

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