Cade giù da un muro: giovane di 23 anni soccorso ed elitrasportato con urgenza nella Capitale da Gaeta
È successo nella notte del 10 luglio: un giovane militare della Guardia di Finanza, in circostanze ancora tutte da chiarire, è scivolato già da un muro in via Firenze, che costeggia il lato della discesa finale di Monte Orlando, rimediando ferite gravi ad una gamba e perdendo molto sangue.
Immediato l’intervento dei soccorritori del 118 che hanno provato a rianimare il 23enne e hanno poi deciso di far intervenire l’eliambulanza.
Sul caso indagano i Carabinieri.
Su Facebook, un utente, testimone oculare dell’incidente, ha raccontato dettagliatamente quanto successo.
“Sono le 01.39 mentre scrivo e sono ancora scioccato, ho assistito e vissuto un’esperienza nella mia vita che mai avrei pensato di vivere. Stavo passeggiando sul marciapiade di via Firenze che costeggia il lato della discesa finale di Monte Orlando (tra la Pizzeria “ex Taglia che Rosso” per interderci e il Bar Sammontana). Ero solo, ma dietro di me una coppia di signori e 2 giovani coppie. Sentiamo un tonfo, un rumore pazzesco. Ci giriamo e non capiamo cosa sia, ci avviciniamo ed era un ragazzo, giovane, sulla trentina forse o anche più giovane, immobile, spiaccicato di faccia a terra, sangue che gli usciva da qualsiasi parte e con una gamba letteralmente spezzata in due a causa ovviamente dell’impatto. Non c’è bisogno di aggiungere altro alla drescrizione se non: Sangue ovunque, devastante, difficile da guardare. Prontamente chiamiamo l’ambulanza, i carabinieri e ci accertiamo che il ragazzo fosse ancora con noi. Non dava segni nell’immediato ma dopo qualche attimo ha iniziato, ovviamente e giustamente, a urlare e non stare fermo un attimo. Non capivamo se fosse per il dolore, per il trauma o per altro ma fino all’arrivo dell’ambulanza ci siamo rassicurati che non si muovesse nonostante lui si toccasse in continuazione e fosse in preda al panico o ad altro (non so), ma abbiamo provato con tutti noi stessi a fermarlo e a calmarlo con la voce, con la presenza, con tutto quel poco di potere che avevamo in mano eppure non c’era niente da fare, si rotolava in continuazione. Non potevamo fare altro, per non peggiorare la situazione ovviamente. Fortuna vuole che nell’impatto il suo telefono si è salvato ed è rimasto acceso e sbloccato (Grazie Dio) e siamo riusciti a contattare l’ultimo in chiamata nel suo “registro chiamate” e abbiamo avvertito le persone che lo conoscevano.Sono scioccato, vedere un giovane ragazzo, un mio coetaneo in quello stato mi ha scosso cosi tanto che rimarrà impressa la sua immagine nella mia mente per sempre.
Ma scrivo questo post lunghissimo per 3 semplici ragioni: uno per ringraziare tutti ma proprio tutte quelle persone che non si sono tirate indietro davanti a questa scena e hanno contribuito con il loro aiuto a soccorrere questo ragazzo; per augurare a questo ragazzo tutta la fortuna del mondo e sperare che non ci siano grossi e irreversibili danni a causa di questo orribile e sfortunato incidente; e la terza ragione per farvi riflettere: non è la prima volta che accadono degli incidenti in quella curva “satanica” e che qualcuno cada giù. Bene, quando cazzo ci muoviamo a fare installare un cavolo di guard rail in quella curva?. O una rete o un qualcosa che indichi che li si cade giù se non si sta attenti, cosa dobbiamo aspettare ancora? Ora non so come sia cascato giù questo ragazzo e per quale motivazione, ma non credo minimamente che si volesse suicidare da 7/8 metri, tra l’altro vestito bene e indossando un zaino nero pesante (che gli ha schiacciato anche la testa purtroppo) e il telefono in mano. Presuppongo si tratti di un incidente a causa di una distrazione, non spetta a me dirlo, ma nel frattempo ‘sto cavolo di guard rail quando o inserire qualche altra misura di sicurezza no? Mi metto a letto col pensiero a Lui, non so chi sei, non so come starai, ma spero che un domani che l’aiuto/supporto ricevuto da tutti noi che eravamo li ti sia servito affinché tu possa continuare la tua vita e la tua carriera da finanziere. Buona fortuna! Che Dio ti stia più vicino “amico” mio”.