Clima tesissimo tra Regione e Asl di Latina dopo la visita ispettiva del centrodestra al Goretti. L’Assessore alla Sanità di Regione Lazio Alessio D’Amato: “Frasi di Casati assolutamente inopportune”
“Ho chiamato stamani il Direttore generale della Asl di Latina, Giorgio Casati rappresentandogli lo sconcerto e l’assoluta inopportunità dei messaggi inviati in relazione alla visita del Presidente della Commissione Sanità, Giuseppe Simeone. Neanche una fase di forte stress, come quella attuale, può giustificare questo atteggiamento. Ho chiesto al Direttore di formulare le proprie scuse. In questa emergenza abbiamo bisogno della massima coesione tra tutte le componenti istituzionali”. Lo comunica l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
Il caso è scoppiato, ma vi erano tutte le premesse, dopo la visita ispettiva al Goretti dei consiglieri regionali Simeone e Tripodi (Lega), degli europarlamentari Adinolfi (Lega) e De Meo (Forza Italia) e dei consiglieri comunali di Latina Valletta (Lega) e Calvi (Forza Italia) che avevano ritenuto insufficienti le risposte date dall’azienda Asl di Latina sull’emergenza Covid in provincia di Latina.
Una visita, avvenuta venerdì 30 ottobre, che era stata preceduta da scintille rispetto a risposte di Casati e interrogazioni regionali presentate dal Presidente della Commissione Sanità di Regione Lazio Giuseppe Simeone (Forza Italia).
Anche durante l’incontro al Goretti, il clima non si è per niente rasserenato. Tutt’altro. Dapprima una domanda di Simeone, rivolta al direttore generale della Asl Giorgio Casati, che ha fatto infuriare la dottoressa Dal Piaz, che guida la Uoc del Pronto Soccorso dell’ospedale di Latina.
“Da quante ore i pazienti sono parcheggiati in Pronto Soccorso in attesa di un posto letto?” – ha chiesto Simenone, ricevendo la risposta piccata della dottoressa: “Non lo accetto, modifichi il termine: in pronto soccorso i pazienti non vengono parcheggiati, sono assistiti da medici e infermieri”.
Successivamente, durante la conferenza stampa, quando tra le domande dei consiglieri del centrodestra e alle risposte del manager Asl, non è passato inosservato un siparietto che denotava una certa tensione con Casati che ha ripreso Simeone intento a parlare al cellulare mentre il primo relazionava sulla situazione del Covid in provincia di Latina.
Ma la polemica si è accesa soprattutto per via di un articolo de “Il Tempo” che titolava: “Il dg augura il Covid all’onorevole“. Il riferimento è a Casati e, ovviamente, al consigliere regionale forzista Simeone. Il quadro è quello di alcune chat interne riportate nell’articolo in cui il manager Asl si sarebbe lasciato andare a qualche sfogo per una visita ispettiva che, sin da subito, è stata vista dal management dell’Azienda sanitaria locale come un’invasione di campo. Nell’articolo de Il Tempo viene riportata una frase di Casati: “Domani al Goretti ci sarà l’Ispettore Simeone…mi raccomando…il virus colpisce chiunque“. Una frase sibillina resa chiara da quella successiva: “Si limiterà alle aree no Covid (purtroppo)“. E ancora: “Tranne accoliti e lacchè interni, storici e ben conosciuti, spero che tutti gli altri lo ignorino completamente è la miglior difesa“. Messaggi a cui ne sono seguiti altri di medici dell’Asl che non hanno smussato gli angoli e culminate con “Fatelo venire nel non Covid malattie infettive” – in riferimento a Simeone – “lo mandiamo affanc…“.
Un articolo e dichiarazioni che, va detto, sono frasi non pubbliche ma interne a una chat tra dirigenti e medici (passate poi da una talpa al giornalista che, è bene specificare, ha fatto il suo mestiere). Messaggi che hanno mandato su tutte le furie il centro destra con Tripodi a parlare di “ennesima caduta di stile da parte di Casati” e il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi, a lanciare una nota stampa piuttosto netta e ultimativa sul manager originario di Broni.
“Augurare il Covid a qualcuno è vergognoso. Augurarlo a chi, eletto dalle persone, procede in un’ispezione necessaria a valutare le gravi criticità che sono emerse in questi giorni al Goretti di Latina è doppiamente vile. Il dg dell’Asl di Latina provveda immediatamente a scusarsi con i colleghi Simeone e Tripodi e dopo rassegni le sue dimissioni. E se tante volte scegliesse di restare attaccato alla sua poltrona, che intervenga Zingaretti e la politica: simili atteggiamenti non possono e non devono essere tollerati“.
Per ora le richieste di scuse sono state sollecitate dall’Assessore D’Amato. Per quanto riguarda le dimissioni chissà, considerando che Casati è anche in lizza per diventare Direttore Generale del Policlinico Umberto I di Roma.
Alla fine, proprio in questi minuti, è arrivata la nota di scuse di Giorgio Casati: “In merito alla vicenda dei messaggi riportati dalla chat privata utilizzata per coordinare gli sforzi dei nostri operatori per fronteggiare l’attuale situazione di crisi, riguardanti alcune battute sulla visita ispettiva che sarebbe avvenuta nella giornata successiva da parte dell’On. Simeone e dell’On. Tripodi, ritengo necessario formulare pubblicamente le mie profonde scuse per essere andato oltre il ragionevole. Purtroppo ciò è avvenuto in un momento di particolare stress lavorativo che vede questa Azienda sistematicamente impegnata sul fronte del contrasto alla pandemia da COVID che dura oramai, in modo ininterrotto, da 9 mesi. In questa situazione la chat è spesso utilizzata, oltre che per le attività di coordinamento, come luogo di sfogo dove si creano momenti di carattere “goliardico” che in nessun modo devono essere confusi con il desiderio reale di augurare qualcosa di negativo ad altre persone, e questa non è mai stata certamente la mia intenzione”.
Scuse arrivate, ma è certo che più di qualche strascico lo lasceranno.
AGGIORNAMENTO – A stretto giro, il consigliere regionale Giuseppe Simeone ha risposto alle scuse del manager Giorgio Casati.
“Le scuse del direttore generale Casati? Per me sono di circostanza. Le sue sono state frasi a dir poco meschine e di cui dovrebbe vergognarsi. Quei messaggi con i quali augurava il Covid a me ed al collega consigliere Tripodi sono ignobili e non meritevoli di ulteriori commenti.
Per quanto mi riguarda le scuse del manager dell’Asl di Latina sono di circostanza e prive di effetto. Avrebbe potuto farle prima e non aspettare una richiesta esplicita dell’assessore D’Amato.
Piuttosto, il direttore dell’Asl dovrebbe chiedere scusa agli utenti della provincia di Latina, per lo scollamento in atto fra l’azienda sanitaria ed il territorio. Basta vedere la mancanza di coordinamento esistente fra l’Asl ed i medici di medicina generale. Inefficienze si registrano poi sul fronte degli strumenti diagnostici, tamponi in primis, ancora in numero ridotto e sugli strumenti di protezione individuale, tuttora carenti. Altrettanto complicato per non dire drammatico è il quadro dell’assistenza ospedaliera. Il Santa Maria Goretti di Latina vive giorni difficili. Ci risulta che l’ospedale è ancora ‘ingolfato’, l’Obi è sostanzialmente piena di pazienti così come l’astanterìa, tanto da poter essere considerato quasi come un reparto ‘aggiunto’. In particolare i malati che rimangono nell’astanterìa del Pronto Soccorso di fatto vengono privati dei loro diritti e della dignità personale.
Anche su questo il dottor Casati avrebbe potuto e dovuto scusarsi già nei giorni scorsi. Cosa aspetta? Forse un altro suggerimento dall’alto?”.