BRACCIANTE AGRICOLO FERMATO DA UNA BANDA E ACCOLTELLATO PER STRADA

All’alba un’aggressione brutale a Terracina: a farne le spese un uomo di nazionalità indiana colpito da una banda

È stato aggredito e accoltellato alla coscia, il 43enne di nazionalità indiana, residente a Terracina, vittima di un raid violento da parte di alcuni uomini che lo hanno fermato in pieno giorno lo scorso 7 agosto. Ricoverato al Pronto Soccorso del Fiorini, il bracciante agricolo – S.K., le sue iniziali – è uscito con una prognosi di 25 giorni in seguito ai traumi riportati.

L’uomo, con l’aiuto di un suo amico che ha fatto da interprete, ha deciso di denunciare tutto al Commissariato di Polizia di Terracina e ha raccontato agli agenti l’episodio violento di cui è stato, suo malgrado, vittima.

Lo scorso 7 agosto, intorno alle 5,30 di mattina, il 43enne si reca sui campi e va con la sua bicicletta, come ogni giorno, sull’Appia verso la zona de La Fiora. È all’incrocio tra Strada Matera e Via Degli Albucci che un’auto costringe il bracciante a fermarsi. Nell’auto ci sono cinque persone, quattro di loro scendono dal mezzo e cercano di rubargli la bicicletta.

L’uomo cerca di resistere alla furia della banda, ma viene colpito con un mazza da baseball sul polso. Al contempo, un altro della banda accoltella il bracciante da dietro, all’altezza della coscia sinistra. Due coltellate assestate alla gamba del 43enne che lo fanno cadere a terra.

Gli uomini scappano via, non prima di rubare lo zaino che contiene un po’ di contanti e materiale da lavoro.

Sull’identità degli aggressori, al momento è mistero. Il 43enne riesce solo a ricordare che forse sono di origina nordafricana, sebbene parlino bene l’italiano. Alla fine, i poliziotti riescono a recuperare lo zaino rubato all’uomo, probabilmente lasciato dagli aggressori dopo aver asportato la somma di appena 85 euro. Il resto – una forbice da lavoro, una camicia, un cappello e un bicchiere – vengono lasciati all’interno dello zaino stesso, evidentemente considerati oggetti di nessun interesse.

All’ospedale “Fiorini”, il referto parla chiaro: la ferita alla coscia è profonda, ma l’uomo se la caverà. Un’aggressione che poteva finire molto peggio e che lascia gli abitanti della zona sotto choc, anche perché in quell’area non sono poche le persone, tra cui i ragazzi, che girano in bicicletta.

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