BOTTE E MINACCE AI GENITORI: CONDANNATO A 3 ANNI E MEZZO

maltrattamenti in famiglia

Maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione ai genitori: si è concluso il processo a carico di un 35enne di Latina

Era stato arrestato lo scorso agosto 2024 dai poliziotti della Squadra Volante di Latina il 35enne di Latina che oggi, 3 luglio, ha visto concludersi in primo grado il suo processo per maltrattamenti in famiglia ai danni dei genitori.

Il terzo collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Mario La Rosa, ha condannato per maltrattamenti in famiglia il giovane, difeso dall’avvocato Marco Pandozi, alla pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione, assolvendolo, così come da richiesta del pubblico ministero Giorgia Orlando, dal reato di tentata estorsione.

Lo scorso agosto, gli agenti erano intervenuti a seguito di una segnalazione da parte del padre del giovane, che aveva allertato le forze di polizia raccontando di una violenta lite in corso con il figlio, soggetto non nuovi a questi episodi e già destinatario di un provvedimento di ammonimento del Questore, Fausto Vinci, dello scorso 30 luglio.

Il 35enne, inoltre, all’inizio di agosto, era già stato tratto in arresto in quanto, a seguito di un’altra segnalazione per lite in famiglia, gli agenti erano intervenuti sul posto e lo  avevano trovato a torso nudo ed in uno stato di tale agitazione, che aveva iniziato a prendere a calci l’autovettura di servizio, danneggiandola.

Anche in quell’occasione, il padre aveva allertato le forze dell’ordine in quanto il figlio, durante una lite, avrebbe preso a schiaffi sia lui che la madre.

Il 20 agosto, una nuova segnalazione da parte del padre del giovane, che aveva fatto subito scattare l’immediato intervento dei poliziotti delle volanti. Sul posto, il ragazzo, davanti agli operatori, aveva tentato di colpire nuovamente l’uomo, pronunciando minacce ed offese nei suoi confronti e costringendo il personale  a separarli fisicamente per evitare ulteriori conseguenze.

Gli agenti, dopo aver riportato la calma, avevano condotto i due presso gli Uffici della Questura dove il padre aveva raccontato delle condotte subite dal figlio ricostruendo anche i precedenti episodi di maltrattamenti.

Il pubblico ministero, nella sua requisitoria, ha descritto le condotte del giovane, specificando di come il 35enne avrebbe preteso soldi per compare alcolici, sebbene non si concretizzato mai il reato di tentata estorsione. Diversi comportamenti che hanno fatto maturare gli estremi dei maltrattamenti in famiglia, tanto che alla fine è arrivata la condanna. Il 35enne si trova tuttora ristretto in carcere.

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