BOSCO “SUGHERETA SAN VITO”: APPROVATO IL PIANO PER SALVARLO

Sughere cadute dopo il disseccamento – Sughereta di San Vito a Monte San Biagio
Sughere cadute dopo il disseccamento – Sughereta di San Vito a Monte San Biagio

Ambiente, Regione Lazio: approvato il piano triennale per salvare il Bosco Sughereta San Vito a Monte San Biagio

Leggi anche:
MONTE SAN BIAGIO. ALBERO MONUMENTALE NELLA SUGHERETA COLPITA DA DISSECCAMENTO

Abbiamo approvato, con un impegno di spesa di 160 mila euro, un piano d’azione triennale per salvare il bosco “Sughereta San Vito” nel territorio del comune di Monte San Biagio, in provincia di Latina. Ogni volta che si tutela un territorio, ogni volta che si valorizza un patrimonio naturalistico, si protegge la bellezza, si difende la vita, compiamo il nostro dovere. È con questo spirito che, dopo aver ascoltato ed esserci confrontati con il territorio e i diversi soggetti coinvolti, ci siamo mossi per la salvaguardia di un sito di eccezionale interesse naturalistico, dichiarato di interesse comunitario e ricompreso nell’area regionale protetta dei Monti Ausoni e Lago di Fondi”.

Lo dichiara in una nota l’Assessore Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio, Enrica Onorati.

Leggi anche:
MONTE SAN BIAGIO, 300MILA EURO PER SALVARE LA SUGHERETA DI SAN VITO

La sughereta San Vito è considerata per estensione la più importante dell’Italia peninsulare: un bosco di quercia da sughero (Quercus suber) ad alto fusto in cui, tra gli esemplari più giovani, si ergono maestosi alberi centenari, monumentali. Da anni, questo ecosistema di inestimabile valore è esposto al concreto e incombente rischio di distruzione, e in alcune parti è già gravemente compromesso, a causa di un fungo patogeno denominato Phytophthora Cinammomi – conclude Onorati – Grazie all’impegno della Direzione regionale al Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette, grazie al lavoro progettuale realizzato dal Parco regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi in collaborazione con l’Università degli Studi della Tuscia, sono state individuate e impegnate risorse destinate a realizzare studi e attività utili alla conservazione della Sughereta. Tra gli interventi previsti dal piano triennale c’è anche una mappatura delle aree colpite dal deperimento, l’applicazione di protocolli di contenimento basati sulla lotta integrata con l’utilizzo di molecole naturali, la realizzazione di opere di ingegneria naturalistica con restauro e sistemazione idraulica”.

Articolo precedente

SABAUDIA. GIOVANE INDIANO IN POSSESSO DI EROINA E METADONE

Articolo successivo

MARCO SAVASTANO LASCIA CASAPOUND

Ultime da Politica