BORGO SAN MICHELE: UN ESEMPIO DI ACCOGLIENZA E AMICIZIA CON LA COMUNITÀ SIKH

BORGO SAN MICHELE: UN ESEMPIO DI ACCOGLIENZA E AMICIZIA CON LA COMUNITÀ SIKH

Si è conclusa da pochi giorni la tradizionale festa patronale di San Michele Arcangelo a Borgo San Michele, come anticipo della solennità del 29 Settembre. L’edizione di quest’anno ha visto per la prima volta la partecipazione diretta della comunità Sikh, che da diversi anni è presente al Borgo.

Alcune donne indiane non hanno esitato a mettersi in gioco: sono “scese in pista” per ballare in mezzo alle centinaia di persone convenute per le serate conviviali e gastronomiche! Non è facile, soprattutto per le donne indiane, sfondare il muro della naturale timidezza e discrezione che le contraddistingue, ma evidentemente il desiderio di dar voce alla loro storia, fatta anche di musica, ai balli, ricchi di significato, alla nostalgia che portano nel cuore abbia preso il sopravvento e superato ogni sorta di ritrosia. La comunità italiana convenuta ha ben accolto e guardato con ammirazione la leggera nuvola di colori che agilmente si muoveva davanti ai loro occhi, unendosi in un unico e solo ritmo, quello dell’amicizia.

La comunità Sikh, residente nel territorio di Borgo S. Michele, proviene interamente dalla regione Punjabc indiana. Emigrando dolorosamente nel nostro Paese, ha portato con sé la sua timidezza, i suoi colori, profumi, abiti variopinti, le tradizioni gastronomiche, sociali e spirituali ed il desiderio forte di trovare una terra accogliente, dove poter mettere radici e vivere finalmente una vita più dignitosa.

Si è caricata anche di un forte bagaglio emotivo, che spesso le rende difficile l’interazione e l’integrazione, soprattutto laddove non trova corrispondenza amicale o di vita comunitaria. A Borgo San Michele si può raccontare una storia di accoglienza, amicizia, interazione ed integrazione con la parrocchia tutta e le persone con cui sono entrate in contatto. Ne è la testimonianza la vicinanza della Caritas parrocchiale, che non ha esitato a tendere una mano, ad aiutare e a mettersi a disposizione, risolvere problemi legali e amministrativi, legati a singole famiglie, a coinvolgere gli amici indiani nelle attività ricreative per i bambini ma anche e soprattutto nella possibilità, data loro, di familiarizzare con la lingua italiana attraverso corsi di formazione L2.

Se non si supera minimamente lo scoglio della conoscenza della lingua, uno straniero può restare rinchiuso nel guscio della sua timidezza relazionale, pur vivendo nel nuovo paese per anni.

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