BORGO PROTETTO, IL COMITATO DI CORI CHIEDE L’ANNULLAMENTO DELL’AVVISO DI PUBBLICAZIONE DEL PROGETTO

L'area dove verrà realizzato il complesso edilizio del Borgo Protetto a Cori
L'area dove verrà realizzato il complesso edilizio del Borgo Protetto a Cori

Borgo Protetto a Cori, anche il Comitato civico di Cori chiede l’annullamento in autotutela del progetto che prevede la costruzione di un grande centro residenziale per anziani non autosufficienti

Tiene banco da anni, ormai, il progetto oltremodo discusso del cosiddetto Borgo Protetto a Cori. Si tratta di un progetto che prevede la realizzazione di un grande centro residenziale per anziani non autosufficienti.

Nella proposta si prevede la variazione di destinazione urbanistica da Zona E, zona agricola del Piano Regolatore, a Zona F2, zona per servizi privati. L’intervento sarà costituito da una “serie di Case Albergo per Anziani” per circa 23.000 metri cubi, su di un’area ubicata nel Comune di Cori, sulla Via Velletri Anzio alla periferia ovest del centro abitato, estesa per circa 47.668 metri quadri.

Nello specifico, si legge nel rapporto preliminare del Comune, spiega che il complesso è articolato in una pluralità di edifici per un miglior inserimento ambientale per una cubatura complessiva di 32.850,84 metri cubi. Sono previsti 4 Case Albergo per Anziani distribuite in più edifici per una cubatura complessiva di 23.018,94 metri cubi; diverse unità abitative nelle tipologie previste dalla normativa del settore ciascuna della superficie tra i 28 e i 45 metri quadri e ognuna con la sua area verde o terrazzo/giardino di pertinenza; 4 strutture di servizio, una per ciascuna Casa Albergo, per complessivi 1.960 metri cubi contenenti i servizi collettivi e i servizi supplementari.

Per molti a Cori, compresa la minoranza in consiglio comunale, si tratterebbe di una speculazione edilizia. Ora, anche il Comitato Civico di Cori, tramite una raccolta firme, ha presentato una istanza di annullamento in autotutela del progetto, inviando l’incartamento al Comune di Cori, agli assessori, alla Regione Lazio, al Sindaco Mauro De Lillis e persino ai Carabinieri Nipaaf.

A finire sulla graticola l’assenza di aree percorse dal fuoco. Già a giugno scorso, l’opposizione consiliare de “L’Altra Città” aveva evidenziato che “a seguito dell’istanza avanzata dalla minoranza per l’annullamento in autotutela della determinazione con la quale il Comune di Cori ha concluso positivamente la conferenza dei servizi, la GIOMI, socia de I Borghi d’Italia srl promotrice del progetto, ci ha tenuto a precisare a mezzo stampa che l’incendio dell’area c’è realmente stato, anche se nelle relazioni dei Vigili del Fuoco che intervennero non sono riportati con precisione i metri quadrati che sono stati interessati”.

Una delle particelle interessate dal progetto è stata coinvolta in un incendio nel 2022 e la Giunta coimunale non avrebbe provveduto ad aggiornare il catasto incendi negli anni 2022 e 2023. Il Comitato civico di Cori ricorda che “sulle aree percorse dal fuoco scatta il sistema vincolistico che impatta sia sulla verifica di non assoggettabilità a Vas sia sul parere urbanistico regionale”.

Secondo i cittadini del Comitato, che hanno eseguito accesso agli atti tramite il Presidente Massimo Silvi, l’avviso del progetto è manchevole di diversa documentazione. Ecco perché, secondo il ragionamento dei cittadini, vi sarebbero ben otto violazioni. un’altra manciata di mancanze da parte del Comune di merito e di metodo.

Il Comitato, quindi, chiede l’annullamento in autotutela dell’avviso del progetto.

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