“Quale interpretazione dare ad una missiva di un Sindaco in carica scritta su carta intestata dell’Ente con cotanto di firma autografa e timbri e messa agli Atti Ufficiali dell’Ente con numero di protocollo?
Quando il Sindaco in carica nella missiva afferma, rivolgendosi al proprietario/promotore del Borgo Protetto: “in relazione al Borgo Protetto Cori, con la presente Le comunico che … questa amministrazione è favorevole alla realizzazione del progetto, vista la qualità e le prospettive che potrebbe creare sul territorio”, come bisogna interpretarlo?
L’unica interpretazione possibile è che già nel 2013, in qualità di Sindaco, era favorevole alla realizzazione di un progetto che prevedeva un’opera mastodontica di sbancamento di una collina, di decine di migliaia di nuovi metri cubi di cemento per la realizzazione di un mega comprensorio residenziale.
A poco serve l’inciso su “fatte salve le opportune verifiche amministrative e il rispetto delle procedure”, tanto, si sa, che la fantasia aiuta a superare molti ostacoli.
Nella missiva non si rintraccia nessuna obiezione: né di tipo ambientalistico, né di tipo urbanistico, come vorrebbe far credere oggi Conti.
Eppure già allora sapeva che la volontà della GIOMI era di costruire proprio su quei terreni agricoli, che stava progressivamente acquistando, a ridosso del fosso e del cimitero, con una pendenza importante. Un intervento che avrebbe richiesto sbancamenti significativi e la metamorfosi del paesaggio all’ingresso del paese.
E che avrebbe richiesto una variante al Piano Regolatore, perché già nel 2013, quell’area era classificata agricola e non ci si potevano costruire case-albergo.
Il dato certo è che il Sindaco Conti, nel 2013, era politicamente favorevole al Borgo Protetto da costruire proprio lì, dove oggi, a distanza di oltre 10 anni, con molta fantasia, sono state trovate le forme per approvare una variante al PRG.
Sicuramente molti della maggioranza Conti, nel 2013, non erano favorevoli, si opposero e riuscirono a fermare, allora, la scelta scellerata.
E proprio per questa ragione, la missiva di Conti alla proprietà GIOMI risulta ancora più grave: perché il Sindaco scrive “in nome” di tutta la sua amministrazione, ben sapendo di non averne il necessario consenso.
Un modo per forzare le decisioni della sua maggioranza?
L’ex sindaco Conti cade ulteriormente in errore quando sui media afferma che tutto sia ripreso nel 2022, con la seconda sindacatura di De Lillis.
Risulta infatti, che i rapporti con la GIOMI non si siano mai interrotti, né durante la sua ultima sindacatura, né nella prima di De Lillis.
Non è un caso che il primo procedimento per la Conferenza dei servizi Preliminare inizia nel 2019. E queste sono cose che non si preparano dalla sera alla mattina!
Quindi non esitiamo a confermare che c’è stata continuità nella volontà politica da parte di tutte le amministrazioni che si sono avvicendate dal 2013 ad oggi nel sostenere la realizzazione del Borgo Protetto, che, nonostante la portata ambientale, produttiva, sociale ed economica non è mai figurato nei rispettivi programmi politici”.
Così, in una nota, i consiglieri comunali di minoranza, Evaristo Silvi, Germana Silvi e Aristide Proietti.

