Il procedimento della Conferenza dei Servizi aperto, a fronte della richiesta della società I Borghi d’Italia, per la realizzazione di un borgo protetto per anziani acquista i contorni di un “giallo” con possibili risvolti giudiziari. È quanto afferma, il consigliere comunale d’opposizione, Evaristo Silvi (L’Altra Città).
Iniziata all’inizio di aprile 2023, dopo una serie di rinvii, la conferenza dei servizi si sarebbe dovuta concludere nell’ottobre dello stesso anno.
“Avendo avuto accesso, anche se con fatica, agli atti del procedimento, eravamo rimasti che il procedimento fosse concluso senza un nulla di fatto, anche perché non aveva ottenuto i necessari pareri urbanistici regionali. Ed invece – precisa Silvi, capogruppo della minoranza de L’Altra Città – qualche giorno fa il responsabile del SUAP del Comune di Cori ha pubblicato una determina con la quale l’amministrazione prende atto che è tutto apposto.
Non solo, a fronte delle richieste di chiarimento su aspetti normativi e tecnici, legittimamente presentate agli uffici comunali di competenza, abbiamo ricevuto le risposte, non dall’Ente, ma dalla società proponente I Borghi d’Italia, che, non si capisce il perché, si è sostituita agli Uffici Comunali. E non è finita! Poiché circolavano voci dell’esistenza di ulteriori documenti regionali che non sarebbero stati inseriti nel procedimento, abbiamo richiesto di essere edotti.
Ed invece veniamo diffamati per aver “propalato” documenti riservati, perché quel documento appare sui social, pubblicato da altri soggetti. Come potevamo noi diffondere un documento a cui non avevamo accesso? Eppure ci arriva la “diffida” del responsabile del SUAP del comune di Cori. Così emerge che quel documento esiste davvero, ed è anche molto importante perché l’urbanistica della Regione Lazio da atto che il “procedimento risulta concluso in assenza dei dovuti chiarimenti sulla correttezza dell’applicazione della procedura semplificata”.
“La cosa grave – continua Silvi – oltre alla “diffamazione” nei nostri confronti, è che quel documento è stato “occultato” non solo a noi, ma a tutti i soggetti coinvolti anche sovracomunali. Ci chiediamo: siamo in presenza di un abuso amministrativo? Crediamo proprio di sì, e speriamo che si tratti solo di incapacità del dipendente. Ci auguriamo quindi che l’Amministrazione comunale prenda provvedimenti nei confronti del dipendente incapace, altrimenti cosa dovremmo pensare?”.
“La posta in gioco è comunque molto alta, perché stiamo parlando di un progetto di grande portata da tutti i punti di vista. La società I Borghi d’Italia, infatti, vorrebbe costruire, su un terreno di sua proprietà, una cittadella con tre case albergo per 240 anziani autosufficienti con cantine, garage, cinema, teatro, sala riunioni, negozi, bar, ristorante, piscina e palestra, 4 parcheggi, una sua viabilità, una rete fognante autonoma, calibrata su 400 persone/giorno, con sistema di raccolta e depurazione con vasche interrate e, se necessario, con un sistema di sollevamento. Il tutto per circa 34.000 metri cubi di nuove costruzioni, di cui 23.000 residenziali ed i restanti 11.000 per i servizi.
Gli interrogativi posti dalla minoranza in questo periodo sono stati molti: dall’opportunità di costruire a ridosso di uno dei fossi principali del territorio che presenta criticità idrauliche, geologiche e sismiche accertate; dalla correttezza della procedura utilizzata che porterebbe velocemente alla variante urbanistica. Le risposte a questi ed altri interrogativi non sono mai arrivate. Ma l’Amministrazione De Lillis, che ha sempre sostenuto il progetto, sembra intenzionata ad andare avanti, forse anche con qualche “gioco di prestigio”?.
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