Italia Nostra-Sezione di Latina boccia l’intervento in corso di approvazione in variante urbanistica denominato “Borgo Protetto” nel Comune di Cori
“Sin dal 1957 la Sezione di Latina, che costituisce una delle prime sezioni delle 200 che operano sul territorio nazionale, continua con l’impegno dei soci ad operare in attività finalizzate a stimolare e diffondere la cultura della conservazione dei beni culturali, del paesaggio urbano e rurale, dell’ambiente e a combattere l’incuria, l’indifferenza, l’abbandono e gli sfruttamenti irrispettosi. Quest’anno sono 70 anni dalla fondazione di Italia Nostra: “70 anni per la bellezza”.
Hubert Howard, marito di Lelia Caetani, tra i fondatori di Italia Nostra e primo Presidente della Sezione di Latina, è stato un fautore della difesa dei Monti Lepini promuovendo già dagli anni ’50 la necessità di farne un Parco. Dell’operato dei Caetani ne è ora erede fisico e morale la Fondazione Roffredo Caetani.
L’attenzione al paesaggio e all’ambiente al giorno d’oggi è un dovere prima di ogni altra cosa. E’ inutile parlare di ecologia e sostenibilità se non si fa attenzione al consumo di suolo, alla salvaguardia del verde spesso devastato da incendi. E’ questo il credo della Sezione di Latina di Italia Nostra, e su questa linea si muovono i passi al di sopra delle diverse posizioni politiche.
La collaborazione delle associazioni con le amministrazioni pubbliche, peraltro prevista dalla legge dello Stato e recepita negli statuti comunali, spesso viene ignorata e non considerata, come dovrebbe essere, un contributo positivo per portare a compimento i progetti nella forma più condivisa e quindi migliore.
Dette considerazioni sono opportune per dare la giusta dimensione e forza alle osservazioni avanzate da questa Sezione sulla realizzazione del progetto cosiddetto “Borgo Protetto” in una zona vergine dei Monti Lepini con destinazione “agricola” che nei prossimi giorni verrà approvato dal Consiglio Comunale del Comune di Cori in variante agli strumenti urbanistici vigenti.
La foto allegata parla chiaramente della bellezza della zona oggetto di prossimo intevento.
Detto progetto prevede edifici a più piani per la realizzazione dei quali, per superare il dislivello del terreno, sarà necessario creare muraglioni di sostegno e di contenimento. L’intervento previsto in approvazione è finalizzato a realizzare una residenza per anziani con servizi annessi.
Circa il futuro di detta struttura e la sua possibile utilizzazione allo scopo, non sappiamo se è stato quantificato il possibile bacino di utenza che potrebbe essere interessato ad usufruire della struttura sanitaria in questione affinchè questa, una volta realizzata, non diventi un contenitore vuoto o altro.
Più volte, ed a tutt’oggi inutilmente, è stato fatto osservare da questa Associazione al Comune di Cori che per edifici ed impianti di interesse pubblico realizzati da privati, ai fini della deroga urbanistica, debbono intendersi quelli che, indipendentemente dalla qualità dei soggetti
che li realizzano, sono destinati a soddisfare finalità di carattere generale. È del tutto evidente che la sola presenza di un’opera qualificabile di interesse pubblico non consente automaticamente il ricorso all’utilizzo della deroga urbanistica, necessitando sempre l’esistenza di una impossibilità oggettiva di rispettare le norme generali. Ne consegue che non può essere assunto ogni singolo interesse pubblico per disattendere le limitazioni dell’ordinamento urbanistico. I principi del “giusto procedimento,” che stanno alla base della pianificazione e sono finalizzati a garantire la molteplicità degli interessi di ogni collettività, verrebbero sacrificati per esigenze episodiche.
Questa Associazione ha inutilmente più volte rappresentato al Comune di Cori che nessun potere vincolante spetta al privato cittadino in quanto l’iniziativa pianificatoria urbanistica generale è rimessa alla valutazione discrezionale della pubblica amministrazione per cui non è configurabile un obbligo di provvedere sull’istanza del proprietario di un fondo a che il Comune ne modifichi la destinazione urbanistica, soprattutto quando l’intervento edilizio proposto interessa una zona con destinazione agricola che meriterebbe di essere preservata come patrimonio naturale del paese. Per una variante generale dello strumento urbanistico limitata ad un terreno determinato, a parere di questa Associazione, non è sufficiente una motivazione che dia conto della sopravvenienza di mutate esigenze di ordine generale ma è necessario una motivazione articolata delle ragioni di pubblico interesse che giustificano il mutamento della qualificazione urbanistica della zona interessata.
Dalla documentazione visionata questa Associazione non ha potuto riscontrare una motivazione specifica ed un’istruttoria altrettanto puntuale, volta a dare contezza della scelta urbanistica effettuata in ragione degli interessi pubblici da perseguire in rapporto agli interessi privati incisi.
Si è dovuto purtroppo prendere atto anche del silenzio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, quale organo di Governo preposto all’attuazione della politica ambientale e alle buone pratiche ambientali, il quale, interessato da questa Associazione, non ha ritenuto di intervenire anche solo per richiedere maggiori informazioni sull’intervento in esame in corso di approvazione da parte del Comune di Cori”.
Così, in una nota, Maria Teresa Accatino, Presidente della Sezione di Italia Nostra Latina.