Un rumore sordo nella zona di viale Kennedy ha scosso di nuovo la città di Latina a distanza di oltre due mesi dall’ultimo ordigno esploso in Viale Nervi.
L’esplosione è stata avvertita sabato 23 novembre, intorno alle 22 e 40, in viale Kennedy, al civico 203, nei pressi dell’androne di una palazzina, a non molta distanza dal Palafitness. Sul posto sono arrivati Polizia e Carabinieri, insieme ai vigili del fuoco e a diverse ambulanze. La palazzina è stata evacuata per adottare le dovute precauzioni, mentre i sanitari del 118 e i vigli del fuoco hanno agevolato il deflusso delle persone con disabilità e gli anziani.
La bomba è stata forte e ha prodotto danni relativi, pur avendo danneggiato l’androne con la caduta di intonaco e calcinacci, oltreché a provocare danni ad un’auto e spaccare vetri di alcune abitazioni della zona.

Il boato dell’ordigno è stato avvertito in numerosi quartier della città e alcuni residenti hanno spiegato di aver visto una persona lasciare qualcosa nell’androne, per poi allontanarsi a grandi passi. Qualche attimo dopo lo scoppio e il fumo che ne è derivato e cha ha alzato un polverone.
Sul posto gli agenti della Squadra Volante della Polizia di Stato che stanno cercando di capire se l’ordigno di fattura artigianale come quelli di settembre sia stato posizionato all’ingresso del palazzo o vicino all’auto danneggiata.
Fortunatamente non ci sono feriti, ma alcuni residenti sono sotto choc ed esasperati dallo stato di tensione che si vive in uno dei quartieri attenzionati dalle forze di polizia, dopo le bombe di settembre. I Vigili del fuoco hanno escluso che la bomba possa aver provocato criticità strutturali alla palazzina, tanto che gli inquilini potranno tornare nelle loro case senza alcun pericolo.
L’area è da sempre una zona calda per il controllo dello spaccio cittadino, anche se ancora non è chiaro chi sia stato il destinatario dell’ennesimo avvertimento per una guerra criminale sotterranea che sembra non avere più fine e che ha stancato i cittadini perbene.
Sul posto si sono recato anche la procuratrice aggiunta di Latina, Luigia Spinelli e il dirigente della Squadra Mobile Giuseppe Lodeserto, a cui sono affidate le indagini.
