In una nota di mercoledì 19 dicembre, il presidente della commissione regionale sanità Giuseppe Simeone ha dichiarato: “Si è svolta oggi la discussione generale sulle proposte di legge di bilancio e stabilità regionale ridotte ad un’altalena infinita di incertezze, prive di prospettive. Frutto di una politica di tamponamento e di rianimazione che non produrrà effetti perché, come al solito, si gestiscono le risorse senza pensare agli assi prioritari su cui intervenire. Proposte irrilevanti nei contenuti che dimostrano come in questa Regione, da sei anni si vivacchia, mentre i nostri cittadini sono alle prese con strade colabrodo, emergenza rifiuti, allagamenti, ed intere aziende scomparse senza che questa Regione si sia fatta mai parte integrante di qualche soluzione rapida e concreta come quella che gli eventi richiedono. Questo bilancio porta alla luce tutta una serie di domande a cui purtroppo non trovate da sempre risposte. Dove era la regione Lazio quando Terracina è stata rasa al suolo dal maltempo? Dove è la regione Lazio mentre gli imprenditori dei Comuni del sud della provincia di Latina si sono chinati a rimettere insieme i pezzi di aziende e fatturati andati in fumo nell’arco di poche ore? Dove è la Regione rispetto alle esigenze degli agricoltori per i danni causati dalla fauna selvatica? La risposta è semplice: a giocare con la burocrazia. Una Regione come questa, lontana dai problemi, incapace di risolvere le criticità non serve a nessuno. Non bastano le sfilate sulle macerie. Serve coraggio nel trovare le soluzioni. Nelle pagine di queste proposte di legge c’è un elemento che si nota con chiarezza: l’incapacità di questa regione di legiferare. Lo dimostra il fatto che oggi torniamo a rimettere mano alla questione dei Consorzi di bonifica. Ad un accorpamento che non ha prodotto gli effetti sperati. La riorganizzazione ha allontanato i servizi dai territori come dimostra quanto accaduto nelle ultime settimane nella provincia di Latina segnata dal crollo della Pontina e da Comuni finiti letteralmente sott’acqua a causa della sommaria gestione e manutenzione di canali e corsi d’acqua. Per le funzioni assegnate e la mole di lavoro da svolgere un solo Consorzio di bonifica per la provincia di Latina non è sufficiente. La fusione a freddo realizzata che non ha alcun senso sia sotto il profilo dell’efficienza che della gestione del territorio. Mancava allora, e manca oggi, una visione organica del sistema bonifica che dovrebbe essere affrontata con legge regionale ad hoc e non a colpi di articoli sparsi in diversi provvedimenti. Per queste ragioni abbiamo presentato una serie di emendamenti alla proposta di legge di stabilità con i quali si chiede di non procedere alla fusione dei Consorzi “Agro Pontino” e “Sud Pontino”. Non si possono equiparare i Consorzi di bonifica della provincia di Latina a quelli del resto del Lazio che insieme assorbono solo il 34% dei finanziamenti regionali. Abbiamo chiesto, inoltre, che il commissario convochi entro il 31 marzo 2019 le elezioni degli organi statutari restituendo ai consorziati la gestione dei Consorzi ed assicurando così anche la chiusura di una fase di impasse che il prolungarsi della fase commissariale comporta. E’ facile pensare che quando la barca affonda per risolvere i problemi basti lanciare un appello alla condivisione. A noi, a Forza Italia, l’unico grido che interessa, che vorremmo non ascoltare più, perché risolto, è quello dei cittadini, dei nostri giovani, delle nostre imprese. Questo è un bilancio desolante che non contiene una visione del Lazio futuro”.
BILANCIO, SIMEONE (FI): “DA ZINGARETTI PROPOSTE INESISTENTI E LONTANE DALLA REALTÀ”
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