“Agenda per Priverno” critica sulla variazione di bilancio di previsione 2024-2026 e sul rendiconto di gestione 2023: “Il Presidente del Consiglio comunale Roberto Antonini in entrambi i provvedimenti non ha voluto sentire ragioni e, con fare vistosamente prevenuto, ha tirato dritto con i lavori. Dato politico: non sono stati rispettati i ruoli e le prerogative dei consiglieri di minoranza”
“Con i nostri interventi abbiamo chiesto legittimamente al Presidente del Consiglio comunale Roberto Antonini di sospendere momentaneamente i lavori, al fine di verificare la correttezza delle nostre obiezioni relative ad errori contabili sulla variazione al bilancio di previsione 2024-2026 e alla mancanza di atti obbligatori e necessari all’approvazione del rendiconto di bilancio 2023”. Inizia così una nota stampa dei componenti del Gruppo “Agenda per Priverno” Antonio Di Giorgio, Ernesto C. Desideri, Rosa Maria Fania, Domenico Pucci e Antonietta Bianchi.
“Visto il modo inaccettabile con cui sono stati condotti i lavori dell’assise consiliare, possiamo affermare che rispetto al rendiconto di gestione 2023 il Presidente del Consiglio comunale Roberto Antonini, l’Assessore al Bilancio Tobia Tommasi e tutti i membri di maggioranza non sono a conoscenza di quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 118 del 2011, che elenca una serie di documenti obbligatori da trasmettere tra cui il riaccertamento dei residui attivi e passivi. Documenti che, non essendo presenti nella documentazione fornita dagli uffici a tutti i componenti del Consiglio comunale, possono inficiare la legittimità dell’atto”- si legge nella nota.
Proseguono i componenti del Gruppo “Agenda per Priverno” sottolineando che “è ormai consuetudine di questa maggioranza portare in Consiglio proposte di delibere, anche molto importanti, come se fossero scatole vuote in quanto carenti di elementi strutturali ai fini sia della validità politica che della legittimità amministrativa. A tal proposito – insistono i consiglieri di minoranza – non possiamo dimenticare il precedente molto grave verificatosi il 26 marzo 2024, quando non fu inserito, per mera dimenticanza, il progetto di variante negli atti del consiglio comunale relativo alla delibera che prevedeva lo spostamento della strada San Martino per l’unificazione dei due siti minerari Ripa o Mucchi e Colle Lubro. Dimenticanza che determinò il ritiro del punto all’ordine del giorno”.
“Non ci siamo mai sottratti al dibattito politico – affermano in conclusione i consiglieri di minoranza Antonio Di Giorgio, Ernesto C. Desideri, Rosa Maria Fania, Domenico Pucci e Antonietta Bianchi – ma di fronte a un atteggiamento così ostile, dai tratti oscurantisti, siamo stati costretti ad abbandonare l’aula per delegittimare e stroncare sul nascere quella che per noi è una vera e propria mancanza di rispetto istituzionale e delle procedure previste dalla legge. E’ una questione di correttezza, di trasparenza amministrativa e di legittimità”.