BILANCIO AL COMUNE DI SABAUDIA, LA MINORANZA SCRIVE AL PREFETTO: “VIOLATO IL REGOLAMENTO”

Comune di Sabaudia
Comune di Sabaudia

La minoranza scrive al Prefetto per chiedere il rispetto delle regole da parte del Presidente del Consiglio, per la prossima seduta di bilancio.

Il Presidente del Consiglio Comunale ha comunicato ai capigruppo che, diversamente dagli scorsi anni, la discussione nella seduta di bilancio convocata per il 20 dicembre avverrà attraverso una procedura che prevede una discussione unica su tutti gli emendamenti e la votazione singola.

Per i consiglieri di minoranza che hanno scritto al Prefetto la decisione assunta dal Presidente del Consiglio comunale “esula dalle competenze previste dalla legge, dallo Statuto, peraltro in violazione del Regolamento di funzionamento del consiglio. Infatti, si arroga il potere di interpretazione quando questo è di stretta competenza del consiglio. Tale nota interpretativa, peraltro, è in palese contrasto con il regolamento di contabilità, che prevede una procedura particolare per l’approvazione del bilancio e del documento unico di programmazione che contrasta con quanto asserito dal Presidente del Consiglio comunale”.

I consiglieri di minoranza fanno rilevare nella nota al Prefetto, come lo stesso Ministero dell’Interno sia intervenuto con un proprio parere del marzo 2023 sottolineando, a tal proposito, come la discussione e la votazione degli emendamenti a qualsiasi atto presentato, a maggior ragione agli atti di programmazione che hanno una disciplina specifica, come, ”il metodo dell’accorpamento degli emendamenti deve essere introdotto con apposita modifica del regolamento comunale; pertanto gli emendamenti, anche se seriali, devono essere discussi e votati uno ad uno, non potendo il presidente del consiglio accorparne la deliberazione in assenza di una apposita norma regolamentare.”. In questo caso non solo non è presente una norma regolamentare; non si entra nel merito dei contenuti degli stessi senza verificare se in concreto si tratti di emendamenti cosiddetti seriali e ripetitivi (come potrebbero essere quelli su un testo regolamentare), dimenticandosi che gli emendamenti presentati (che riguardano Missioni e Programmi del bilancio e del DUP) devono acquisire il parere del collegio dei revisori dei conti e dei responsabili del settore, nel rispetto del regolamento di contabilità con una specifica verifica dei capitoli di bilancio che si chiede di emendare.

È del tutto evidente che l’introduzione di una disciplina diversa da quella adottata sinora rappresenta un arbitrio, in relazione alla corretta applicazione delle procedure regolamentari non trattandosi nella fattispecie né di emendamenti ripetitivi o seriali né per l’assenza dal regolamento vigente di una norma per i quali si provveda ad accorparli ma il tentativo di strozzare il dibattito consiliare su atti fondamentali nella programmazione comunale. Peraltro, l’interpretazione del Presidente del Consiglio secondo cui “Gli eventuali emendamenti vanno presentati prima della conclusione della discussione. Essi, una volta illustrati, sono votati singolarmente e si hanno per approvati soltanto se riportano la maggioranza dei voti validamente espressi”, oltre che in contrasto con le norme regolamentari, andrebbe a creare una situazione di ulteriore ritardo dovendosi acquisire direttamente in aula i pareri previsti da parte del collegio dei revisori dei conti, dei responsabili dei servizi e della commissione bilancio, potendo presentare emendamenti fino al termine della discussione. È del tutto evidente che la norma citata non può applicarsi a queste deliberazioni che, tra l’altro, hanno una loro specifica normazione sia nel regolamento di contabilità che nello stesso regolamento di funzionamento del consiglio.

I consiglieri di minoranza si sono sempre dichiarati disponibili, come per la questione relativa al Piano di Utilizzazione degli Arenili, a concordare in sede di commissione dei capigruppo, in assenza di un ufficio di presidenza del consiglio, modalità e tempi degli interventi tali da garantire la piena funzionalità dell’organo assembleare.

Per esempio, nel caso in questione si potrebbe concordare una discussione per Missione e Programmi oppure con riferimento alle deleghe, così da facilitare il confronto e diminuire i tempi della seduta accorpando gli emendamenti secondo una logica funzionale, contestando il tentativo apriori di voler evitare il confronto sulle questioni che riguardano la programmazione della città. Diversamente la nota del Presidente del Consiglio comunale in contrasto con quanto sopra richiamato, si configura come una limitazione all’attività e delle prerogative dei consiglieri comunali come espressamente previsto dalla legge, dallo Statuto e dai regolamenti di contabilità e di funzionamento del consiglio comunale”.

Così, in una nota, i consiglieri comunali Vincenzo Avvisati, Simone Brina, Luigi Di Capua, Immacolata Iorio, Maurizio Lucci, Giancarlo Massimi e Paolo Mellano.

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