La consigliera del Gruppo Misto ha votato contro la delibera approvata oggi in aula: “Latina paga una paralisi costruita in anni di scelte ideologiche e incapacità gestionale”
“Questa delibera certifica una verità semplice: il sistema ABC non è mai stato messo nelle condizioni di funzionare, né ieri né oggi”. Con queste parole la consigliera comunale del Gruppo Misto, Daniela Fiore, motiva il voto contrario alla delibera con cui il Consiglio comunale ha respinto il bilancio 2024 di ABC, chiedendone la riformulazione.
Fiore, nel suo intervento in aula, ha ricostruito una doppia responsabilità politica: “La scelta dell’amministrazione Coletta di costituire un’azienda speciale è stata fragile, ideologica e tecnicamente rischiosa. Ma l’attuale maggioranza di centrodestra sta aggravando quella che si è rivelata una trappola lasciando l’azienda allo sbando: senza governance, senza indirizzi, senza contratto aggiornato”.
Nella delibera approvata oggi dalla maggioranza sono contenuti numeri che descrivono «un vero catalogo del caos generato dall’Ente» ha spiegato la consigliera.
L’azienda ha iscritto a bilancio ricavi per circa 1.758.000 euro, a fronte dei circa 1.700.00 riconosciuti dal Comune nel PEF: uno scostamento di circa 580.000 euro. ABC chiude con un utile di 363.813 euro, “ma se oggi imponete all’azienda di togliere quei 580.000 euro di ricavi, – ha evidenziato Fiore – state tecnicamente chiedendo di portarla in perdita per oltre 200.000 euro. È questa la vostra strategia? Mandare in rosso l’azienda speciale per far quadrare i conti di Palazzo?”.
Fiore definisce “politicamente ipocrita” addossare all’azienda responsabilità che derivano in larga parte da ritardi e rettifiche prodotte dallo stesso Comune: “Il contratto non è stato aggiornato in tempo, l’atto aggiuntivo arriva solo a fine luglio 2025, e si pretende che ABC costruisca un bilancio coerente con atti che l’Ente non ha mai completato”.
Il fallimento del Controllo Analogo. La consigliera punta il dito contro l’inerzia dell’amministrazione: “La spesa del personale cresce di 1,2 milioni nel 2023 e di altri 152.000 euro nel 2024, vengono concessi avanzamenti senza concorso e solo a maggio 2025 emerge un buco di 155.795 euro dovuto a festivi non pagati ai dipendenti. Dov’era l’amministrazione mentre accadeva tutto questo? Questo non è controllo analogo, è abdicazione al ruolo di guida”.
Nessun piano industriale per due anni: cinque bozze ignorate. La delibera conferma che ABC è senza piano industriale aggiornato dal 2022, ma “l’azienda – ha precisato Fiore in aula – ha inviato ben cinque bozze tra gennaio e maggio 2024. L’amministrazione non ha mai risposto, lasciandola in un limbo che ha bloccato gli investimenti e il porta a porta, fermo al 2022».
La conseguenza è drammatica: «I revisori dei conti – ha sottolineato la consigliera – scrivono che la continuità aziendale è garantita solo mantenendo lo stallo. È il fallimento della vostra politica industriale: l’azienda può sopravvivere solo se non fa ciò per cui è nata”.
Latina schiacciata tra due fallimenti. Fiore attribuisce alle ultime due amministrazioni l’origine della situazione attuale: “Da un lato un modello societario nato male, ideologico e tecnicamente debole; dall’altro un’amministrazione incapace di gestire l’esistente, lacerata da giochi di potere e priva di indirizzi chiari”.
“Il risultato è che non governate il caos che avete generato» ha affermato la consigliera, aggiungendo che il quadro tocca direttamente i cittadini: «Le sanzioni per i ritardi nei bilanci le paga il Comune. Nel diritto pubblico questo si chiama eterogenesi dei fini: si produce l’opposto di ciò che si dichiara di voler ottenere. E qui l’opposto è chiaro: invece di migliorare il servizio, avete prodotto una paralisi che grava sulla città”.
Senza un quadro tecnico e contrattuale adeguato il bilancio non può essere approvato. “Il bilancio è inapprovabile, sì, ma anche perché non sono state create le condizioni per redigerlo correttamente» ha proseguito Fiore. «Mancano un contratto di servizio aggiornato, un piano industriale serio, una governance chiara, una programmazione coerente con ARERA, una politica capace di assumersi responsabilità. Finché questi strumenti non esisteranno, ABC resterà un problema irrisolto e Latina continuerà a pagarne il prezzo”.
La scelta mancata: liquidare ABC e andare a gara. “Se fossi stata amministratrice nel 2016, – ha continuato la consigliera del Misto – avrei seguito la strada tracciata dal commissario Barbato, quella della gara europea da 16 milioni di euro l’anno che Coletta cancellò per costituire ABC. In molte città italiane l’affidamento tramite gara sta producendo risultati eccellenti: differenziata altissima, decoro urbano, bollette più basse”.
Secondo la consigliera, la maggioranza attuale avrebbe potuto prendere una decisione netta all’inizio della consiliatura: “Liquidare ABC e avviare la selezione di un gestore privato, con tutela dei lavoratori garantita dalla clausola sociale. Non è stato fatto e oggi l’amministrazione è in un vicolo cieco: costretta ad andare avanti con l’azienda speciale, ma incapace di governarla”.
“Continuando così – ha avvertito Fiore – state andando a sbattere contro un muro di debiti e inefficienze. E il problema non è solo politico, è pratico. Andando a sbattere voi, portate a sbattere tutta la città”.
