Respinti 26 emendamenti del PD e dell’intera opposizione: “Governano con l’arroganza dei capi, non con la responsabilità della politica”
Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, la maggioranza di Forza Italia ha scelto la strada più semplice e più dannosa per Fondi: ha detto no.
“Un no totale, pregiudiziale, senza confronto e senza merito. Tutti respinti i 26 emendamenti presentati dal Partito Democratico di Fondi al Bilancio di previsione 2026–2028, così come respinte tutte le proposte avanzate dall’intera opposizione.
Un pacchetto articolato, frutto dell’ascolto del territorio e firmato dal consigliere comunale Salvatore Venditti, che mirava a rendere Fondi una città più giusta, sostenibile, inclusiva e attenta ai bisogni reali di cittadini, famiglie, giovani e fragilità sociali.
La motivazione, esplicitata senza imbarazzo dalla maggioranza, è stata disarmante: “Governiamo noi, decidiamo noi”. Un’affermazione che fotografa perfettamente il clima politico attuale: non il confronto democratico, ma l’arroganza del potere.
“Quello a cui abbiamo assistito non è governo, è chiusura – dichiara il Segretario del PD di Fondi Lorenzo Cervi –. La maggioranza ha scelto di ignorare ogni proposta, anche quelle di puro buon senso, dimostrando una concezione proprietaria delle istituzioni. Così si svuota il Consiglio comunale del suo ruolo e si mortifica la democrazia”.
Sono state bocciate proposte concrete e immediatamente utili alla città: no alla campagna di sterilizzazione e contrasto al randagismo; no alla mappatura dell’amianto e allo studio sugli inquinamenti delle acque; no alla tariffa puntuale sui rifiuti (TARIP), rinunciando a un principio di equità fiscale; no a nuovi spazi studio e di aggregazione nelle contrade; no a un fondo affitti per giovani e famiglie; no alla nuova area cimiteriale; no a investimenti su mobilità sostenibile, sport, cultura, inclusione e partecipazione civica.
Un elenco lungo di occasioni mancate che racconta una città ferma, priva di visione e incapace di guardare al futuro.
“Abbiamo presentato emendamenti seri, sostenibili, spesso a costo zero o con ricadute positive anche sul piano economico – sottolinea il consigliere comunale Salvatore Venditti –. Non c’era nessuna bandiera da piantare, solo l’interesse pubblico. Ma la maggioranza ha deciso di non entrare mai nel merito, respingendo tutto per principio. È un metodo che non appartiene alla buona politica”.
Ciò che colpisce non è solo il contenuto dei “no”, ma il metodo: un rifiuto sistematico, annunciato ancor prima della discussione, che trasforma il Consiglio comunale in una mera ratifica di decisioni prese altrove.
“Chi governa dovrebbe farlo con responsabilità e ascolto – conclude Cervi –. Qui invece vediamo l’arroganza dei capi, non la serietà di una classe dirigente all’altezza della città”.
Il Partito Democratico di Fondi continuerà a svolgere il proprio ruolo con coerenza e determinazione. Perché Fondi merita di più. E la democrazia non è una concessione: è un dovere”.
Così, in una nota, il Partito Democratico di Fondi.
