Il Comitato per la Biblioteca Comunale di Terracina scrive una lettera aperta all’Assessore alla Cultura Barbara Cerilli
“Siamo profondamente convinti che nella vita culturale di una città la biblioteca comunale svolga una funzione essenziale ed imprescindibile. E poiché siamo altresì convinti che anche Lei sia del medesimo avviso, per fugare alcuni dubbi nostri, e non soltanto nostri, Le rivolgiamo cortesemente poche e semplici domande”. Così, nella lettera aperta, i cittadini del Comitato.
- La Biblioteca comunale “Adriano Olivetti” è chiusa da molti mesi perché inagibile: il Comune ne vuole ora finanziare i lavori di riqualificazione con fondi regionali, ma è stato detto che se la Regione non concederà i fondi necessari il Comune è pronto ad intervenire con risorse proprie: si tratta di un impegno formale, benché nel Piano triennale delle opere pubbliche non figuri alcun intervento riguardante la Biblioteca?
- Riusciamo a capire con un minimo di approssimazione quali saranno i tempi di ultimazione dei lavori?
- Abbiamo letto che nel frattempo il patrimonio bibliografico della Biblioteca ‘Olivetti’ sarà trasferito al Palazzo della bonificazione pontina e che entro la fine dell’anno riprenderà il servizio al pubblico. Conoscendo, però, gli spazi del Palazzo della bonificazione, abbiamo molte riserve in merito alla possibilità che questa soluzione possa garantire l’accesso diretto degli utenti ai libri mediante il sistema degli ’scaffali aperti’, sistema che facilita l’incontro tra il lettore e il libro (cfr. il classico testo: ASSOCIAZIONE ITALIANA BIBLIOTECHE, La biblioteca pubblica in italia: compiti istituzionali e principi generali, Roma, AIB, 1965). Potremmo dunque conoscere nei dettagli il progetto di conservazione del patrimonio bibliografico e di funzionamento e gestione della biblioteca?
- A noi sembra che la Biblioteca “Olivetti”, struttura che ha svolto bene la sua funzione fino a qualche decennio addietro, sia oggi del tutto insufficiente, tant’è che negli ultimi tempi il personale che l’ha gestita ha dovuto ‘delocalizzare’, com’è noto, una parte del patrimonio librario a causa dell’assoluta mancanza di spazi. Siamo anche convinti che l’idea di conservare in sedi diverse il patrimonio librario contraddica la regola più importante che presiede all’organizzazione di una biblioteca di pubblica lettura, quella di presentare all’utente in un’unica sede tutto il patrimonio bibliografico. Non ritiene anche Lei, dunque, che Terracina abbia bisogno di una nuova sede per la Biblioteca comunale?
- Molti, richiamando proposte degli anni scorsi, pensano che l’ex Mercato delle Arene possa essere la sede della nuova Biblioteca comunale. È una soluzione fattibile? Gli uffici comunali non potrebbero vagliare lo stato dell’immobile per verificarne l’idoneità e, nel caso, chiedere un progetto preliminare a qualche competente studio di architettura? Se, invece, quell’immobile non risultasse idoneo, quali sarebbero le possibili alternative?
- È stato nominato il Rup del trasferimento del patrimonio bibliografico al Palazzo della bonificazione?