Beach Litter è una delle più importanti ed articolate azioni internazionali di Citizen Science sul tema dei rifiuti spiaggiati, organizzata in Italia da Legambiente
Per ottobre 2023 il Circolo Intercomunale Legambiente “Luigi Di Biasio” ha scelto un’area della spiaggia di Capratica, sul litorale di Fondi, già monitorata nel 2020 e nel 2021. Per l’occasione, l’evento è stato organizzato con il contributo degli studenti e dei docenti dell’I.I.S. “Gobetti-De Libero” di Fondi e della scuola tedesca KGS di Rastede, città della bassa Sassonia, presenti in Italia con il progetto Erasmus+. L’I.I.S. “Gobetti-De Libero” ha infatti ottenuto l’accreditamento Eramus+ nel 2022 e realizza mobilità presso diversi paesi Europei (Francia, Svezia, Portogallo, Spagna, Repubblica Ceca, Germania) per permettere agli studenti delle classi terze e quarte di studiare presso le scuole europee. In questi giorni 12 alunni e 2 docenti di Rastede sono ospiti della scuola e delle famiglie di Fondi, per svolgere insieme attività che consentano la conoscenza dell’attività educativa e didattica svolta in entrambe le scuole con particolare riferimento ai 17 obiettivi della crescita sostenibile contenuta nell’Agenda 2030.
L’iniziativa di Beach Litter è stata perciò accolta con entusiasmo da docenti e studenti italiani e tedeschi e lo scorso 9 ottobre ha preso vita una mattinata insieme all’insegna della comune tutela dell’ambiente e dell’ambientalismo scientifico. Dichiara Paola Marcoccia, presidente del Circolo Legambiente: “Abbiamo scelto un’area secondo le indicazioni del protocollo Beach Litter, di lunghezza 100 metri e larghezza determinata dall’estensione della spiaggia, dalla battigia sino al sistema dunale. Con l’aiuto determinante dei ragazzi e dei loro insegnanti abbiamo raccolto rifiuti di almeno 2,5 cm di lunghezza, per essere sicuri di includere nel monitoraggio tappi, coperchi e mozziconi di sigarette”.
Gli oggetti rinvenuti nell’area campionata sono stati contati, catalogati e verranno digitalizzati secondo un protocollo scientifico riconosciuto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente e i dati verranno successivamente sottoposti ad elaborazione. Continua Paola Marcoccia: “Sono stati raccolti nell’area campionata 620 rifiuti, di cui la maggior parte è rappresentato da plastica. Al primo posto si confermano i frammenti di plastica (tra 2,5 cm e 50cm) ; seguono cotton fioc, mozziconi di sigarette, tappi, frammenti di polistirolo e di bicchieri, pezzi di reti da pesca, confezioni di medicinali.”
Il problema aggiuntivo, di enorme portata, è che i rifiuti non scompaiono ma, ad opera degli agenti atmosferici, si frammentano in rifiuti sempre più piccoli difficili da rimuovere, le cosiddette microplastiche. Al termine dell’attività infatti i ragazzi stessi sono rimasti sorpresi di quanto raccolto, perché a prima vista non si vedevano grossi accumuli di rifiuti, e hanno potuto così constate “con mano” la gravità del problema. Il target di riferimento stabilito a livello europeo per considerare una spiaggia in buono stato ambientale è meno di 20 rifiuti spiaggiati ogni 100 metri lineari di costa. Secondo diversi studi, circa il 70% del marine litter affonda e circa il 15% resta in superficie. Questo significa che i risultati dei campionamenti effettuati sulle spiagge rappresentano la punta dell’iceberg di un problema ben più complesso. Conclude la presidente: “Con l’indagine Beach Litter, ogni anno monitoriamo e classifichiamo i rifiuti dispersi sulle nostre spiagge, per tenere alta l’attenzione su questa emergenza che colpisce duramente anche i nostri lidi. Il marine litter resta una grave minaccia per l’ecosistema marino e per le coste del Mediterraneo.