BEACH LITTER 2022, IL CIRCOLO LEGAMBIENTE TERRACINA AL PORTO PER LA CAMPAGNA “SPIAGGE E FONDALI PULITI”

Beach litter e spiagge e fondali puliti 2022 a Terracina: il Circolo Legambiente di Terracina, in occasione della campagna “spiagge e fondali puliti 2022” presso il porto con tanti volontari impegnati, vuole rimettere al centro del dibattito cittadino la questione del porto e delle sue criticità. Il unto sui risultati della indagine scientifica sui rifiuti spiaggiati a Terracina che vedono purtroppo un incremento dei rifiuti sulla spiaggia rispetto ai tre anni precedenti e rispetto alla media nazionale e riporta attenzione alla ordinanza plastic free prot.n.  1759 del 10 gennaio 2020 sospesa nel 2020 causa emergenza covid e mai riattivata

Dal 1995 Legambiente coordina per l’Italia la campagna “Spiagge e Fondali Puliti” all’interno del programma internazionale Clean Up the Med che coinvolge 21 Paesi del Mediterraneo. Quest’anno l’appuntamento della stagione 2022 si è svolto lo scorso weekend di maggio con quasi cento iniziative di volontariato, organizzate in 17 regioni, con centinaia di enti, scuole, comuni e associazioni, una delle quali a Terracina, domenica 16 maggio scorso, con un flash mob e pulizia itinerante presso il Porto, organizzata dal Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”. 

Con questa campagna, molto partecipata da volontari, il Circolo Legambiente di Terracina “Pisco Montano” ha voluto riportare alla centralita’ del dibattito cittadino sia la questione portuale, con tutte le criticità di apertura, sicurezza e pulizia, che la questione della riattivazione della Ordinanza #plasticfree e del protocollo di rete Plastic Free Beach Terracina, sottoscritta anche dal Comune di Terracina, che tanti risultati aveva portato negli anni scorsi in termini di prevenzione e contrasto alle plastiche, stimolando l’Amministrazione Comunale e le Associazioni di Categoria ad affrontare la gravissima emergenza della plastica in mare e sulle spiagge, onorando il progetto Fishing for Litter Terracina, con i pescherecci “Piramide”, “Carlo Padre”, “Tequila”, iniziato già nel 2018, che con i propri dati di monitoraggio è stato determinante per la redazione del DDL “Salvamare” “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare (“legge SalvaMare”)” (S.1571-B) definitivamente approvato giorni fa al Senato l’ 11 maggio scorso (non ancora pubblicato) e diventato ormai Legge dello stato.

Oltre alla rimozione dei rifiuti, l’obiettivo della campagna nazionale Legambiente “Spiagge e Fondali Puliti” è infatti quello di sensibilizzare i cittadini sul grande problema dei rifiuti sulla spiagge #beachlitter e nel mare #marinelitter che non risparmia il Mediterraneo. A parlar chiaro sul grave stato di inquinamento delle nostre spiagge, sono proprio i dati dell’indagine Beach Litter 2022, realizzata, come tutti gli anni dai circoli locali di Legambiente basata su un protocollo ufficiale di campionamento e catalogazione dei rifiuti applicato su tutte le spiagge investigate dagli 834 volontari dei Circoli locali di Legambiente che hanno partecipato all’iniziativa: parlano chiaro i dati dell’indagine presenti oggi e raccolti su 53 spiagge di 14 regioni (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Lombardia, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, Veneto). Sono stati censiti un totale di 44.882 rifiuti in un’area totale di 271.500 mq. Una media di 834 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (8 rifiuti ogni passo) che supera ampiamente il valore soglia stabilito a livello europeo per considerare una spiaggia in buono stato ambientale, cioè meno di 20 rifiuti abbandonati ogni 100 metri lineari di costa. La plastica si attesta essere, ancora una volta, il materiale più comune ritrovato, ben l’84% degli oggetti rinvenuti (37.604 sui 44.882 totali), seguita da 2.004 oggetti di metallo (4,5%), 1.920 di carta/cartone (4,3%) e 1.566 di vetro/ceramiche (3,5%). Inoltre, ben il 46% di tutti i rifiuti monitorati nell’indagine, riguarda i prodotti usa e getta, alcuni dei quali al centro della direttiva europea che vieta e limita gli oggetti in plastica monouso, a cui è dedicato uno speciale focus.

Il Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” ha effettuato l’indagine “Beach Litter 2022” a Terracina lo scorso 10 Aprile sulla spiaggia di Levante, spiaggia campione oramai da 6 anni, su un’area di 5000 metri quadri, e Terracina entra quindi per la sesta volta, nell’indagine “Beach Litter ”, come uno dei 4 siti del Lazio sottoposto a classificazione e monitoraggio (Spiaggia di Levante (Terracina), Foce del Fiume Capo D’Acqua (Formia), Spiaggia libera Riserva Naturale di Tor Caldara (Anzio), Capocotta (Roma)). Sono stati raccolti e classificati (utilizzando il questionario ed il protocollo di raccolta, campionamento e classificazione internazionale sviluppato sulla base della Marine Strategy Framework Directive che permette la classificazione ed il confronto tra i dati raccolti da chiunque lo utilizzi seguendo i criteri della Citizen Science) ben 1871 rifiuti con una media di 37,4 rifiuti ogni 100 metri quadri, superiore alla media 2021 sulla stessa spiaggia di 28,8  rifiuti ogni 100 metri quadri e alle medie del 2019 e del 2018 rispettivamente con 29,3 e 29 rifiuti ogni 100 metri quadri, a fronte di una densità media nazionale che quest’anno è di 17 rifiuti ogni 100 metri quadri.

Sulla nostra spiaggia campione di Terracina, oltre l’80% dei rifiuti classificati è plastica, seguita da tessili (4,6%), metallo (4,3%), carta/cartone (3,2%), gomma (3%) e vetro (2,9 %).

Anche quest’anno si confermano al primo posto nella top ten dei rifiuti spiaggiati sulla spiaggia di Levante gli oggetti e i frammenti di plastica o di polistirolo non identificabili, che insieme rappresentano circa il 32% dei rifiuti classificati. Al secondo posto troviamo i Sacchetti di patatine e dolciumi (oltre il 4,3% dei rifiuti rinvenuti), seguiti al terzo posto dai Mozziconi di sigarette (4% dei rifiuti monitorati) che scendono quest’anno dal secondo al terzo posto. Al quarto posto troviamo i Bicchieri e coperchi di plastica (2,8%). Al quinto posto troviamo gli Agitatori in plastica (2,7%) e al sesto i Contenitori/tubi/compresse/blister medicinali (2,6%). Scendono invece quest’anno dal terzo al settimo posto i Cotton fioc (2,5%). Questi ultimi sono il simbolo per eccellenza di maladepurazione (spesso infatti vengono gettati nel wc) e in Italia sono al bando in favore di alternative più sostenibili e compostabili. All’ottavo posto troviamo le Lattine di bevande (2,4%) e al nono Altri prodotti tessili (2,3%). A chiudere la top ten gli Altri articoli di carta (2%). Inoltre sono stati anche rinvenuti, anche se in minori quantità.

“Ancora una bella iniziativa di cittadinanza attiva, prendendoci cura del porto, fulcro nevralgico della città, oggetto di una recente pianificazione regionale che dovrebbe preludere – ci auguriamo- ad una profonda innovazione nei servizi portuali offerti ai pescatori, ai diportisti, ai turisti. Il nostro non è per ora un Porto aperto, perché insabbiato, non dragato e con gravi problematiche di accesso e sicurezza della navigazione, ed è un Porto spesso sporco, che ancora non riesce a supportare al meglio l’encomiabile lavoro dei pescatori che aderendo a Fishing for Litter Terracina si caricano di rifiuti presi dal mare, con due isole ecologiche ancora sottoutilizzate e la gravissima mancanza di bagni per i turisti (circa 120.000 passaggi turistici ogni anno da e per le Isole Pontine). Un porto insicuro, poco illuminato, dove chi lascia la propria auto incustodita puo’ trovare la sorpresa di un furto e con aree verdi poco curate e poco illuminate e non videosorvegliate che spesso diventano di notte ricettacolo di ubriachi o drogati che lasciano vetri e siringhe. Siamo poi davvero delusi dal fatto che nonostante le iniziative portate avanti dal nostro Circolo sul tema dei rifiuti in mare e sulle spiagge negli ultimi anni, e dopo anni di studio, lavoro, campagne di sensibilizzazione e di educazione, progetti di grande prestigio nazionale e internazionale il Comune di Terracina, nonostante la sottoscrizione del Protocollo “Plastic Free Beaches Terracina” nel 2018, e la sottoscrizione del Protocollo sperimentale Fishing for Litter Terracina nel 2020, ha sospeso l’ordinanza “Terracina plastic free” prot.N.  1759 del 10 gennaio 2020 (una ordinanza molto “leggera” in termini di disposizioni e che sarebbe entrata in vigore il 15 giugno 2020) fino a dicembre 2020, causa pandemia e con l’obiettivo di smaltire le scorte di plastica in magazzino (!) e sembrerebbe non aver mai più ripreso la questione tanto e’ vero che, dopo due anni e a fine emergenza covid19 anche la nuova stagione balneare appena iniziata si presenta purtroppo senza regole in questo campo. Con i dati dell’ultima campagna Beach Litter 2022 Terracina che ci confermano il problema dei rifiuti plastici sulle spiagge, con un peggioramento rispetto agli anni precedenti e rispetto alla media nazionale, e con i monitoraggi in corso del progetto Fishing for Litter Terracina che ci confermano sulla grave emergenza delle plastiche in mare, è assolutamente necessario invece che si adottino da subito politiche e atti amministrativi cogenti nella direzione del contrasto al #beachlitter e #marinelitter, assolutamente importanti anche per dare un senso ed una concretezza a raggiungimenti come quello della tanto sbandierata “bandiera blu” che se non accompagnati da reali processi di miglioramento che vadano ad incidere concretamente sulla qualità della vita del cittadino e del turista della nostra Città, restano solo dei vuoti e costosi adempimenti burocratici” – dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale dell’Associazione

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