“BASTA CON LA MELINA, I LAVORATORI DELLA PROVINCIA CHIEDONO QUANTO DOVUTO”, I SINDACATI A UN PASSO DALLO STATO D’AGITAZIONE

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Provincia di Latina, sindacati e Rsu: “Il Presidente apra un confronto oppure sarà proclamato lo stato di agitazione”

L’Assemblea Generale del Personale della Provincia di Latina — partecipata e all’unanimità — ha conferito mandato pieno a RSU, FP CGIL, UIL FPL e CSA RAL per esigere ora l’apertura del Tavolo di Delegazione Trattante.

“Se l’Amministrazione continuerà a ignorare le richieste – dichiarano i rappresentanti sindacali Vittorio Simeone (FP CGIL), Ottavio Mariottini (UIL FPL) e Marino Marini (CSA RAL) e Cristiano Cecconi (Rsu), – scatterà lo stato di agitazione, con assemblee pubbliche e sit-in già a partire da ottobre”.

“Le lavoratrici e i lavoratori provinciali non chiedono favori: chiedono ciò che è loro dovuto. Negli ultimi anni, con organici ridottissimi e risorse scarse, hanno garantito continuità amministrativa, risposta ai cittadini, manutenzioni, servizi essenziali. E ora — mentre il Governo ha stanziato il Decreto P.A. n. 25/2025, che consente di incrementare i Fondi Risorse Decentrate e valorizzare il salario accessorio — qua nel Latina si tenta la “melina” del “ne parliamo dopo”, “vedremo al prossimo mandato” o “non ci sono risorse”.

“Altri enti hanno già applicato il Decreto PA, ottenendo incrementi reali: per il nostro personale, quel mancato incremento del Fondo significa 1.000 € in meno a testa rispetto a quanto è possibile ottenere. È intollerabile che dove ci sono capacità amministrative e volontà politica il Decreto venga applicato, e qui invece si tergiversi.

Il mancato riscontro del Presidente Stefanelli, la fissazione autonoma dell’incontro al 4 novembre quando i tempi tecnici sono nulli, sono uno schiaffo diretto all’impegno, alla dedizione e al sacrificio delle lavoratrici e dei lavoratori della Provincia di Latina. Non accetteremo promesse da rimandare a chissà quando”.

“Chiediamo confronto immediato, apertura vera e trasparente. Se non arriverà risposta nei prossimi giorni, proclameremo stato di agitazione e attiveremo tutte le azioni previste”.

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