BASSIANO, LA CERIMONIA CHE RICORDA IL LANCIO DELLA BOMBA ATOMICA DI HIROSHIMA

6 agosto 2025. ore 18:30. il cuore di Bassiano si è fermato per ascoltare il silenzio carico di ricordi e testimonianze. Una cerimonia semplice ma intensa ha preso vita, un gesto di memoria rivolto alle vittime del lancio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, alle lacrime invisibili di un passato che non deve essere dimenticato.

L’evento non è stato solo un ricordo, ma un richiamo vibrante alla responsabilità di ognuno. Ricordare le atrocità del passato significa risvegliare l’energia di un impegno concreto: che nessuno, mai più, si trovi a subire la furia di armi di distruzione di massa.

Simbolo di questa memoria sono state le centinaia di gru di carta, delicati e colorati simboli di speranza e di pace, che hanno adornato i cieli del centro storico di Bassiano.

Letture delle testimonianze di vittime, momenti di riflessione e confronto, messaggi di speranza e soprattutto un appello a non lasciare che il passato si ripeta.

Tra i momenti più significativi, il desiderio e la determinazione degli organizzatori che l’Amministrazione Comunale di Bassiano si unisca a un movimento di comuni e cittadini che, in tutta Italia e nel mondo, hanno detto “no” alle armi nucleari. Un passo simbolico ma fondamentale, affinché anche questo comune si unisca a quei tanti che, con coraggio, chiedono al Governo italiano di ratificare il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW), promosso dall’International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN).

Bassiano si erge così come un piccolo grande esempio di determinazione, un grido di umanità che attraverso le gru si innalza al cielo, affinché il passato non venga mai più ripetuto, e il futuro sia costruito partendo dalla presa di coscienza di ogni singolo individuo.

Come ha ribadito più volte nel corso della sua vita dedicata alla creazione della pace mondiale il Maestro buddista Daisaku Ikeda: “Invece di permettere che la rabbia o il dolore che proviamo per la nostra attuale situazione trovino sfogo in azioni che danneggino o sviliscano gli altri, dobbiamo allargare e nobilitare quei sentimenti affinché diventino motivo di azione per contrastare le piaghe e le minacce sociali che portano sofferenza a noi e agli altri”

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