BARRIERE ARCHITETTONICHE A TERRACINA, EUROPA VERDE: “SI SPENDONO SOLO 0.52 EURO ANNUI PRO CAPITE”

Gabriele Subiaco
Gabriele Subiaco, co-portavoce di Europa Verde Terracina

Europa verde Terracina solleva il grave problema della eliminazione delle barriere architettoniche nel Comune di Terracina. La compagine ambientalista valuta di agire in Regione Lazio per la mancanza del piano (Peba) e per via giudiziale contro il Comune per condotta discriminatoria indiretta nei confronti delle persone con disabilità impedite nell’accesso e nella fruizione autonoma e in sicurezza della città e dei suoi arenili. “A Terracina si spende solo 0,52 euro annui procapite per la disabilità e mancano accessi facilitati e tariffe agevolate per tutti i servizi”

Le politiche di sostegno alle persone con disabilità costituiscono un obiettivo da perseguire in tutti i territori, elemento imprescindibile di inclusione sociale e di tutela delle minoranze, per garantire uguali opportunità e diritti a tutti gli individui, all’interno delle comunità in cui vivono. In questo senso i Comuni, enti amministrativi di prossimità, devono assumere un ruolo centrale per agevolare l’accesso ai servizi per le persone disabili. Inoltre allargando la platea delle persone con disabilità alle persone a mobilità ridotta (PMR), abbiamo anche le persone con problemi agli arti o con difficoltà di deambulazione, le persone anziane, le donne in gravidanza, i non vedenti o con disabilità visive, i non udenti o con disabilità uditive.

Il nostro Comune purtroppo non è riuscito in tanti anni, a programmare e pianificare in modo organico e garantire servizi e progetti a vantaggio delle persone portatrici di diverse disabilità al fine di migliorare l’accessibilità e la fruibilità della propria città, dagli accessi agli arenili all’abbattimento di molte barriere architettoniche, ma anche avviando le persone a programmi di recupero e di inserimento nel mondo lavorativo. Molte associazioni hanno sviluppato progetti anche importanti ma nessuno di essi è stato poi inserito in un quadro organico e sistemico di programmazione amministrativa che avrebbe dato continuità e solidità alle azioni. Ancora molti negozi cittadini hanno scalini (alti) per l’accesso, i marciapiedi hanno pochi scivoli peraltro alcuni con pendenza eccessiva, la maggior parte delle panchine non ha braccioli e poche sono le passerelle per gli accessi agli arenili. Molti stabilimenti balneari non hanno gli scivoli e questo, per una città balneare come Terracina è veramente scandaloso!

Europa Verde Terracina aveva da subito messo al centro della sua proposta politica questo tema sottolineando in particolare la necessità che la città si dotasse al più presto del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) proprio per migliorare l’accessibilità alla città per tutte le categorie di cittadini, dai diversamente abili, agli anziani ed ai bambini. Infatti l’art. 32 della legge 41 del 1986 sancisce, per ogni amministrazione comunale, l’obbligo di adottare il PEBA, contenente l’inventario di tutte le barriere architettoniche presenti negli spazi di proprietà comunale e le proposte per la loro eliminazione, pena la nomina, da parte della Regione, di un commissario ad acta volto alla realizzazione del piano. A tale finalita’ e proprio per sostenere gli studi finalizzati alla realizzazione dei PEBA da parte dei Comuni, la Regione aveva istituito un Fondo per l’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche e a tale proposito ci chiediamo se il Comune di Terracina ha partecipato al recente Bando regionale per i contributi ai comuni per la redazione dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA)” del 28 marzo scorso, con importo massimo del contributo di 5.000 euro per i comuni fino a 20.000 unità residenti e 10.000 euro per i comuni oltre le 20.000 unità residenti.

Il PEBA obbligatorio per legge deve rispettare le linee guida per gli studi finalizzati alla realizzazione dei PEBA, di cui alla DGR n. 40 dell’ 11 febbraio 2020, individuando e classificando tutte le barriere architettoniche presenti (strade, piazze, parchi, giardini, elementi arredo urbano) e individuando anche le proposte progettuali di massima per l’eliminazione delle barriere presenti con la stima dei costi includendo:

  • Individuazione di una mappa  delle aree della città più critiche e da migliorare, con particolare riferimento agli Uffici Pubblici, alle Scuole, ai negozi, alle spiagge e ai luoghi di svago e  divertimento;
  • Predisposizione di collegamenti verticali (ascensori con gruppo di continuità), servizi igienici e aree emergenza per accogliere persone disabili o a mobilità ridotta;
  • Predisposizione percorsi guida podo-tattili per non vedenti, cartellonistica e personale formato sul LIS per non udenti; 
  • Revisione di tutti i siti web comunali, soprattutto quelli relativi alla erogazione di servizi, per verificare la  conformità ai requisiti di accessibilità e fruibilità previsti dalla legge Stanca; 
  • Predisposizione di spiagge attrezzate con servizi per disabili e bambini con scivoli e passerelle attrezzate e camminamenti sugli arenili ;
  • Incremento dei trasporti pubblici attrezzati per la fruizione di persone disabili e a mobilità ridotta e personale formato/informato su modalità di comunicazione e assistenza di persone con disabilità, corredato da cartelloni informativi alle fermate;
  • Disponibilità incrementata di posti auto esclusivi per disabili (nel nostro comune sono pochi e perennemente occupati da persone normodotate) e in alternativa il non pagamento della sosta sugli altri posti o l’utilizzo temporaneo anche dei posti per carico/scarico merci davanti ai negozi per brevi acquisti;
  • Rendere disponibile una app informativa in merito ai servizi disponibili per i disabili evidenziando con una mappa geo-referenziata i punti più serviti ;
  • Programmazione dell’inserimento dei disabili nel campo lavorativo con progetti di integrazione anche per sensibilizzare la più vasta platea dei cittadini ;
  • Aumentare gli accessi ai finanziamenti europei, nazionali e regionali
  • Emissione di ordinanze specifiche per gli stabilimenti che non hanno provveduto a dotarsi di scivoli per l’accesso agli arenili;
  • Emissione di ordinanze ai negozianti per l’abbattimento dei gradini che non consentono l’accesso alle attività.

Ma cosa ha fatto in concreto finora la nostra Amministrazione nella direzione dell’obiettivo di evitare di considerare la disabilità un limite e non una risorsa? Perché è ancora inadempiente sul fronte del PEBA? Quanti soldi vengono stanziati nel bilancio comunale per effettuare queste opere? Ecco, nel Bilancio di Previsione recentemente approvato, al Programma 02- Interventi per la disabilita’ che è all’interno della Missione 12 – Diritti Sociali, Politiche Sociali e famiglia vengono assegnate complessivamente per i 3 anni 68.940 euro pari allo 0,034% del budget complessivo di spesa, che vuol dire una spesa procapite annua di 0,52 euro per abitante! Diciamo davvero nulla.

Per avere una idea di confronto, dai dati 2019 di OpenBilanci, organizzazione che analizza lo stato della spesa in tutti i comuni italiani, tra le città con più di 200mila abitanti è Trieste quella a spendere di più per il sostegno alla disabilità: 120,07 euro pro capite, più del doppio di tutti gli altri grandi comuni italiani. Dietro la città friulana troviamo Venezia (51,53), Verona (46,97), Milano (46,29) e Padova (39,86). Quattro delle prime cinque posizioni sono occupate da città del nord-est. Le grandi città che spendono meno per questo settore si trovano invece al sud. Si tratta di Bari (2,11 euro pro capite) e Messina (7,40), comunque tutte ben al di sopra di quanto spende il nostro Comune.

Quest’anno poi, sul tema delle spiagge, con la gestione degli arenili comunali passata di nuovo alla Azienda Speciale, ente strumentale del Comune, speriamo in una maggiore attenzione e vigileremo sul rispetto di quanto riportato nella Convenzione tra l’Azienda Speciale ed il Comune che prevede un attrezzaggio di tutti gli arenili di competenza con le funzionalità minime necessarie, come camminamenti, passerelle, corsie, piazzole e almeno due carrozzine da mare “J.O.B.” , il tutto però ci auguriamo anche nel rispetto delle distanze di sicurezza, con una opportuna sanificazione, con educatori, animatori e operatori socio sanitari, come avvenuto l’anno scorso presso lo stabilimento privato MACALUCA BEACH. E non comprendiamo perché dopo due anni (dopo vari stop and go)  si sia arenato anche il bel progetto “SPIAGGIABILE” della Associazione ConSLAncio con una spiaggia attrezzata per disabili completamente gratis, presso il Circolo Remiero Velico, una spiaggia dotata degli ausili che ne garantivano la massima accessibilità, aperta tutta la settimana con prenotazione telefonica, dotata di camminamenti in sicurezza, sedie JOB, strutture di primo soccorso, servizio di salvamento, progettata per essere fruita anche da disabili gravi.

“Vorremmo consigliare al nostro Sindaco ed Assessore ai Servizi Sociali (emulando quanto fatto dai loro omologhi del Comune di Tivoli) di sedersi su una sedia a rotelle e passeggiare per giorni nella città di Terracina per rendersi conto delle difficoltà che tutti giorni incontrano i disabili. Questo potrebbe essere un buon inizio per poi progettare un piano attuativo per risolvere almeno in parte queste problematiche! Entrare nella pelle di chi vive questi disagi giornalmente, come ad esempio l’umiliazione di non poter entrare in un’attività commerciale a causa di un gradino troppo alto e dover far uscire la negoziante con la merce che bisognava acquistare o non poter scendere a mare nei tratti di spiaggia comunale o libera è l’unica chiave per comprendere. Stiamo già valutando come Forum Tematico “Inclusione, disuguaglianze e disabilità’” di Europa Verde Terracina di agire collettivamente in sede regionale per quanto riguarda la mancanza reiterata del PEBA e in sede giudiziale di sostenere, con Associazioni di livello nazionale, un ricorso per condotta discriminatoria indiretta da parte del Comune di Terracina nei confronti delle persone con disabilità motoria (e a tale proposito chiediamo a tutte le persone disabili e con ridotta mobilità, interessate a partecipare al ricorso, di contattarci al più presto alla mail europaverdeterracina@gmail.com) le quali ad oggi non possono ancora fruire autonomamente e in sicurezza dei servizi e delle spiagge, sia libere che in convenzione o in concessione, tenendo conto della sentenza già emessa dal Tribunale di Latina, relativamente al limitrofo Comune di Sperlonga, sentenza che ha condannato l’Ente Comunale ad abbattere le barriere sul litorale, ovviamente nei limiti imposti da conformazione urbanistica, vincoli e conformazione del territorio entro due mesi dalla comunicazione dell’ordinanza e a risarcire i ricorrenti per un totale di 27mila euro anche tenendo conto di una analoga sentenza avversa al Comune di Sabaudia (per la quale però si attende l’Appello dopo la vittoria dei ricorrenti in primo grado). Per settembre stiamo già pianificando una iniziativa dimostrativa itinerante proprio nei punti più critici che abbiamo rilevato in città durante la quale presenteremo un dossier strutturato corredato di foto e punti geo-referenziati che potrà essere utilizzato anche per la predisposizione del PEBA, con l’obiettivo di evidenziare a tutta la cittadinanza le problematiche degli accessi e degli spostamenti cittadini, sulla falsariga di quanto presentato recentemente dai nostri colleghi di Europa Verde Roma,  in merito agli accessi negati alla Metropolitana di Roma.” dichiarano Gabriele Subiaco, co-portavoce di Europa Verde Terracina e Paola Lecci, referente del Forum Tematico “Inclusione, disuguaglianze e disabilità’” di Europa Verde Terracina. 

Articolo precedente

FONDI: “UNA SOLUZIONE CONDIVISA PER PROTEGGERE LE TARTARUGHE MARINE”

Articolo successivo

CORI, INAUGURATA BIBLIOTECA MONTALCINI

Ultime da Politica