BARRIERE ARCHITETTONICHE A LATINA, FDI: “BENE IL PEBA, MA IL COMUNE È IN RITARDO”

Barriere architettoniche a Latina, l’intervento dei due consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Andrea Chiarato e Patrizia Fanti: “Bene il Peba, ma manca ancora il disability manager”

“Adesso che dopo 6 anni è stato portato in commissione urbanistica il P.E.B.A.( Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), un obiettivo dei primi 100 giorni della prima amministrazione Coletta annunciato da LBC nel 2016, auspichiamo che ci sia finalmente un deciso cambio di passo da parte dell’Ammirazione Comunale di Latina nel dare risposte concrete al mondo dei diversamente abili, compresa la più volte annunciata e mai realizzata istituzione del Disability Manager“. Così, dichiarano di due consiglieri comunali di minoranza.

“Una figura cardine che avrebbe dovuto indicare e aiutare a compiere tutte quelle azioni virtuose ma dai risultati pratici che servono a rendere una città a misura di disabilità. Anche in questo caso tanti proclami ma nulla di fatto.
Forse perché questa figura avrebbe imposto tempi certi al compimento di queste finalità, fatto è che non ve ne è mai stata traccia, né prima né ora. Finché non si comprende che la disabilità è una condizione che riguarda tutte le persone, allora si continuerà a rimandare, come si è fatto finora”.

“Prendersi carico delle disabilità anche nella concezione urbanistica di una città non vuol dire fare una concessione a chi è in condizione di mobilità limitata o di bisogni diversi ma vuol dire capire che siamo tutti disabili, potenziali e reali. Nasciamo disabili e se abbiamo la fortuna di vivere a lungo è possibile che si debba avere bisogno di aiuto per svolgere funzioni che sembrano semplici. Quando non intervengono incidenti, malattie e complicazioni che possono rendere la nostra vita dipendente da qualcuno e da attrezzi specifici. Quindi prendersi cura della condizione di disabilità equivale a prendersi cura di tutti noi e non di alcuni. Purtroppo si deve constatare – concludono Chiarato e Fanti – che al momento con questa determinazione di indirizzo politico siamo solo al primo gradino, che pur essendo meglio del nulla, non vuol dire aver cambiato libro alla città, che resta un proclama del tutto inattuato”.

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