BANCAROTTA MILIONARIA: SLITTA DI SEI MESI L’UDIENZA PER PERROZZI E GLI ALTRI IMPUTATI

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Si è svolta un’udienza del processo che vede sul banco degli imputati Fabrizio Perrozzi e altre se persone per vari reati fiscali

A giudizio c’è Fabrizio Perrozzi, l’imprenditore di Cisterna di Latina, già conosciuto alle cronache per la frode con i telefonini in Veneto e al quale il Tribunale di Latina ha confiscato un patrimonio da 150 milioni di euro, ritenendolo conseguenza di illeciti.

Gli imputati del processo odierno, dinanzi al collegio presieduto dal giudice Francesca Coculo, sono accusati della bancarotta fraudolenta miliardaria della società Etr srl. Perrozzi, secondo l’accusa, è l’uomo perno di una truffa che avrebbe portato l’uomo ad accrescere in maniera esponenziale il suo patrimonio, come presidente del consiglio di amministrazione della società depredata di beni e capitali.

Dalla Etr srl in liquidazione e poi dichiarata fallita nel 2012 dal Tribunale di Latina, a vario titolo, gli imputati avrebbero sottratto e distrutto i libri e le altre scritture contabili, così da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari.

Perozzi – sotto accusa in un altro processo per un riciclaggio milionario tra Malta, Panama, la Svizzera e l’Italia, fatto emergere delle indagini della Guardia di Finanza che avevano messo ai raggi X le azioni ritenute illecite intorno alla società nautica Italcraft di Gaeta – affronta il processo per una bancarotta caratterizzata anche da fatture per operazioni inesistenti, una maxi evasione d’Iva e di Ires, prelevamenti milionari e pagamenti preferenziali, tra cui uno da un milione di euro a favore dello stesso imputato.

Imputati con l’imprenditore, il figlio David Perrozzi; Enrico Bollante, di Cisterna; Micaela Bergamin, di Campagnano di Roma; Arianna Benedetti, di Roma; Luigi Testa, di Latina; Pilade Boschi, di Nettuno.

L’udienza odierna, però, è stata rinviata addirittura al 20 giugno 2023 poiché, per giustificati motivi, era assente il consulente della Procura di Latina, Lorenzo Palmerini, attesto al contro-esame del collegio difensivo. In aula erano presenti due ufficiali di polizia giudiziaria che si sono occupati di Perrozzi e dei suoi affari: per loro non è stato possibile iniziare l’esame da parte del Pm Marco Giancristofaro, in quanto – come da richiesta dell’avvocato del collegio difensivo, Antonio Leone – il Collegio del Tribunale ha stabilito che si deve terminare l’escussione del consulente tecnico d’ufficio.

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