BANCAROTTA LT AMBIENTE, L’EX AD INDAGATO DIFFIDA IL COMUNE: “ALTRO CHE PARTE CIVILE, I DANNEGGIATI SIAMO NOI”

Un altro tassello della lunga saga dell’udienza preliminare di Latina Ambiente: arriva una diffida al Comune da parte di uno degli indagati

Uno degli ex amministratori delegati di Latina Ambiente, Giuseppe Caronna, attualmente indagato, diffida il Comune di Latina dopo che, lo scorso 3 ottobre, lo stesso ente ha presentato l’atto di costituzione di parte civile dinanzi al Gup del Tribunale di Latina, Laura Morselli, che sta celebrando la difficile udienza preliminare che vede 26 indagati in attesa di conoscere il loro destino giudiziario. Il giudice, infatti, dopo una serie di udienze già calendarizzate, dovrà decidere se rinviare a giudizio o meno gli ex manager della fu partecipata dei rifiuti del Comune di Latina.

L’udienza preliminare riprenderà il prossimo 21 novembre, ma intanto Caronna, tramite il suo legale, ha inviato via pec una diffida al Comune di Latina, responsabile di aver presentato l’atto di costituzione di parte civile, al pari della curatela fallimentare della ex Latina Ambienta Spa.

La premessa da fare è che la costituzione di parte civile del Comune di Latina è stata densa di colpi di scena, con le ventilate dimissioni del consulente giuridico della Sindaca di Latina, l’avvocato Giacomo Mignano, coinvolto come indagato in quanto ex Presidente della società fallita. In un primo momento, infatti, l’amministrazione di centrodestra non voleva costituirsi parte civile, non dando seguito a quanto deliberato dall’ex commissario del Comune, Carmine Valente. Per non farlo, l’ente ha persino affidato l’incarico a un avvocato esterno così da avere una pezza d’appoggio e giustificare l’assenza come parte civile in sede di udienza preliminare.

A luglio scorso, invece, il colpo di scena. Arriva la giravolta, probabilmente perché l’amministrazione si è resa conto di rischiare un conflitto d’interessi rilevante dal momento che tra gli indagati ci sono due consulenti giuridici della Sindaca: il citato Giacomo Mignano e Stefano Gori. Un cambio a 180 gradi suggerito anche, con alta probabilità, dall’inchiesta che ha portato alle dimissioni del Sindaco di Aprilia, Lanfranco Principi, arrestato dalla DDA di Roma anche perché brigò per non far costituire l’ente nei confronti di personaggi legati al crimine per un processo di estorsione mafiosa.

Ora, però, sul procedimento che contesta a molti degli indagati la bancarotta aggravata della Latina Ambiente, arriva la diffida di Caronna che contesta all’ente di voler passare dalla parte di chi vuol essere risarcito, dopo aver pagato gli atti transattivi milionari alla ex partecipata fallita, riconoscendo così la sua soccombenza e i suoi debiti. Senza contare che, come sostenuto dalla linea difensiva di più imputati, il fallimento è stato determinato perché l’ex amministrazione Coletta decise di non pagare i debiti e far fallire la società, avendo in testa la costituzione di ABC, l’azienda speciale che attualmente gestisce il servizio d’igiene urbana a Latina.

Secondo Caronna, il fallimento imputato agli indagati dalla Procura di Latina “non tiene assolutamente conto delle effettive vicende che hanno caratterizzato la vita della Latina Ambiente“. Il fallimento è stato “determinato esclusivamente per il mancato pagamento dei crediti reali che la società fallita vantava nei confronti dell’amministrazione comunale di Latina, suo socio di maggioranza, nonché suo unico cliente per la gestione del servizio raccolta rifiuti”.

Inoltre, “l’amministrazione soccombe in vari giudizi“, avendo “stretto accordi transattivi con la curatela fallimentare della Latina Ambiente, riconoscendo alla fine quei debiti”. C’è da specificare che, nei vari passaggi di questi mesi, che hanno portato il Comune a pagare fior di milioni alla società fallita, il curatore fallimentare Lorenzo Palmerini è stato nominato Presidente di Abc. Una nomina che ha sollevato più di una critica da parte dell’opposizione e che sicuramente suona quantomeno singolare.

Ad ogni modo, Caronna spiega, rimandando all’ex sindaco Damiano Coletta, che “risulta palese come il soggetto realmente danneggiato sia stata la Latina Ambiente, portata al fallimento sotto l’amministrazione Coletta la quale, singolarmente, dopo il fallimento della Partecipata, ha costituito un’altra municipalizzata per la raccolta e la gestione del ciclo rifiuti cin la denominazione Abc”. Ecco perché, secondo l’ex ad Caronna, “i soggetti danneggiati siamo noi amministratori, ingiustamente coinvolti nel procedimento penale e nei cui confronti codesta amministrazione comunale intenderebbe avventurarsi in una improvvida richiesta di risarcimento danni attraverso la costituzione di parte civile”.

Per Caronna ci sarebbero evidenze da Corte dei Conti in capo all’ex amministrazione Coletta e conclude sostenendo che la curatela ha evidenziato “un attivo di gran lunga superiore al passivo fallimentare”.

Cosa succederà da qui a un mese, quando riprenderà l’udienza preliminare? La lettera sarà presa come una scusa dall’amministrazione Celentano per accusare l’ex Coletta o si continuerà con la stessa linea di costituirsi parte civile? Avendo assistito già a una giravolta, non se ne escludono ulteriori.

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