Bancarotta di Latina Ambiente, è arrivato il parere richiesto dall’amministrazione Celentano sulla costituzione civile
Ma il Comune di Latina deve costituirsi parte civile nel procedimento penale che pende in udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Latina? La questione è diventata di argomento politico, prima che tecnico-giuridico, in quanto all’interno dello staff della Sindaca di Latina, Matilde Celentanto, ci sono due dei 26 indagati che devono affrontare il rischio di essere rinviati a giudizio. Tutti gli indagati hanno ricoperto cariche societarie negli anni fino al fallimento della società stessa, di cui il Comune deteneva il 51%.
Si tratta di Stefano Gori e dell’influente consulente giuridico, l’avvocato Giacomo Mignano il quale, nei giorni scorsi, ha rimesso il mandato nelle mani della Sindaca sostenuta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, proprio in ragione della sua posizione. Mignano, infatti, si sarebbe aspettato una delibera che superasse quella con cui il commissario prefettizio Carmine Valente, a febbraio 2023, aveva dato mandato all’avcocato dell’Ente, Fracesco Cavalcanti, di costituire il Comune come parte civile. D’altra parte già aveva ventilato le sue dimissioni nel momento in cui il Comune non si fosse schierato dalla sua parte, non presentando la costituzione di parte civile.
La curatela fallimentare già si è costituita, mentre il Comune ancora. Un’altra tappa dell’udienza preliminare è fissata per domani, ma l’esito arriverà probabilmente il prossimo anno. E allora, l’amministrazione di centrodestra ha ingaggiato a maggio l’avvocato e professore universitario Federico Pernazza per capire se può rinunciare a costituirsi. Una consulenza pagata dal Comune 7.612,80 euro.
La premessa del professor Pernazza è che il Comune di Latina non stata indicata dalla Procura come parte offesa, a differenza della curatela fallimentare dell’ex partecipata del Comune, un tempo gestore del servizio d’igiene urbana. Latina Ambiente, come noto, è stata dichiarata fallita dal Tribunale con sentenza del 7 dicembre 2016.
Ebbene secondo il parere di otto pagine del professore Pernazza, che fa una ulteriore breve premessa sulle caratteristiche della società in house, allegando diversi passaggi giurisprudenziali derivanti dalla Cassazione e passaggi del Tusp (il testo unico delle società pubbliche), “il danno patrimoniale riportato dal Comune di Latina quale conseguenza diretta della “mala gestio” configurerebbe danno erariale ricadente nella giurisdizione della Corte dei Conti e in siffatta ipotesi resterebbe esclusa la possibilità del trasferimento innanzi al giudice penale di tale azione”.
Il danno d’immagine/morale del Comune di Latina “resta sicuramente attratto alla giurisdizione contabile e quindi sottratto alla cognizione del giudice penale”. Un danno erariale che si prescrive in cinque anni e che il professor Pernazza fa decorrere dalla data del 20 settembre 2022, ossia da quando la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio dei 26 indagati.
Dunque, un parere che andrebbe nella direzione auspicata dall’avvocato Giacomo Mignano. Ecco perché c’è di più nella presentazione delle dimissioni da consulente giuridico della Sindaca di Latina. Perché la Giunta non si riunisce e non revoca la delibera del commissario? È probabilmente più un fatto politico, una “faida” interna al centrodestra. Qualcuno nella maggioranza non vuole più l’avvocato Mignano. Altro che assunzione di responsabilità o atteggiamento opportuno.