Morto schiacciato da un rullo all’interno di un’azienda a Terracina, si apre il processo per omicidio colposo
Si apre di fatto oggi, 10 ottobre, il processo, dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Roberta Brenda, carico del 45enne imprenditore agricolo di Terracina, Gianluca Palma, difeso dall’avvocato Francesco Pietricola. L’uomo è accusato di per omicidio colposo per un fatto tragico accaduto a Terracina il 12 settembre 2018. Una vicenda angosciante a causa della quale morì il nipote dell’imputato: un bambino che non aveva ancora 5 anni.
Sei anni fa, il bambino, una volta entrato, insieme al fratellino, nel capannone della cooperativa agricola, inavvertitamente rimase schiacciato nel rullo di un macchinario, dapprima con le braccia, poi cont tutto il corpo. Rimasto gravemente ferito con fratture multiple, il bambino di 4 anni morì il giorno dopo: il 13 settembre 2018.
Avviate le indagini dai Carabinieri di Terracina, alla fine è stato il pubblico ministero Antonio Sgarrella a chiedere il rinvio a giudizio per lo zio del bambino. Gianluca Palma, l’imputato, è secondo l’accusa responsabile di aver azionato il quadro generale elettrico che, tra gli altri, fornisce l’alimentazione anche al macchinario nastro trasportatore nel quale è rimasta incastrata la giovane vittima.
Secondo la Procura di Latina, il nastro trasportatore sarebbe stato sprovvisto di protezione nella parte sottostante dove avviene il riavvolgimento del nastro e il quadro comando sarebbe risultato sprovvisto anche del tasto di arresto.
Palma è accusato di essersi allontanato dal capannone omettendo la di chiudere le porte di accesso allo stesso, senza spegnere il quadro generale. Da queste azioni, sarebbe stata causata la morte del bambino che, in autonomia, è entrato dentro il capannone medesimo per poi rimanere incastrato nel rullo e morire tragicamente.
Sia madre che padre del bambino non si sono costituiti parti civili. Il processo che inizia oggi prevede l’esame di un Carabiniere che ha ricostruito la dinamica dell’incidente fino al terribile epilogo. Il processo è stato rinviato al prossimo 21 novembre quando saranno ascoltati i genitori del bambino e la zia.