BALNEARI A GAETA, LA PROROGA DELLE CONCESSIONI IMPUGNATA DALL’ANTITRUST

Concessioni balneari a Gaeta, l’authority ricorre al Tribunale Amministrativo del Lazio contro una delibera della Giunta municipale

Finisce all’attenzione dell’autorità garante della concorrenza e del mercato la delibera numero 179 disposta a settembre del 2023 dalla Giunta municipale guidata dal Sindaco Cristian Leccese. La delibera ha all’oggetto il “Differimento della scadenza delle concessioni demaniali turistico-ricreative al 31/12/2024“.

Un atto che, come sostenevano le associazioni del sud pontino, “Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine” e “Incontri & Confronti”, aveva in sé dei “dati incredibili sugli arenili ancora liberi”, prorogando di fatto le concessioni balneari ai privati di Gaeta. Successivamente, con la delibera 250 del 21 dicembre 2023, il Comune aveva così allungato le concessioni balneari al 31 dicembre 2024.

“Come noto – spiegavano già a gennaio le associazioni – la direttiva europea sulla concorrenza, meglio conosciuta come Bolkestein, dal nome del Commissario Europeo che fortemente la volle, impone agli Stati membri di mettere a gara la gestione dei beni pubblici ritenuti scarsi, quali (per esempio) le spiagge. Inutile sottolineare come la promozione di bandi per la gestione degli arenili sia avversata dagli attuali concessionari. Questi teoricamente, previo indennizzo per gli investimenti sostenuti, potrebbero correre il rischio di vedersi sottrarre un bene (erroneamente) considerato acquisito per sempre.

Della loro preoccupazione si è fatto portavoce il Governo (invero non solo quello in carica, ma anche i precedenti), che ha tentato di far credere all’Europa che il bene-spiaggia non è scarso, perché solo una parte modesta di esso è in concessione. Per avvalorare la sua tesi il Governo non ha esitato “ad allungare” lo sviluppo dell’arco costiero italiano, portandolo dai conosciuti 8000 km. circa, a ben 11.000 km.

Poteva il comune di Gaeta lasciarsi scappare l’occasione di supportare le tesi del governo? Ovviamente no e ciò per almeno due motivi. Il primo è di filiera politica; il secondo è che i balneari, insieme ai ristoratori, costituiscono lo zoccolo duro del patto elettorale che ha permesso alla coalizione di centro destra di vincere le elezioni”. 

Fatto sta che, ora, l’autorità della concorrenza, sulla base della istanza pervenuta da un’altra associazione “Mare Libero Aps”, tramite l’avvocato Roberto Biagini, ha impugnato davanti al Tar di Latina l’Autorità, decidendola nella riunione del 21 maggio 2024, in merito ai possibili profili anticoncorrenziali riguardanti il rilascio delle concessioni demaniali a uso turistico-ricreativo. Il ricorso chiede l’annullamento della delibera di dicembre scorso che ha allungato di un anno le concessioni.

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