BALNEARI A GAETA, CONSIGLIO APPROVA I PROJECT FINANCING. I DUBBI DELL’OPPOSIZIONE

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Comune di Gaeta

A Gaeta, il Consiglio Comunale ha votato, con la maggioranza, i progetti di finanza che affidano per venti anni gli stabilimenti balneari a Serapo. All’ordine del giorno dell’assise gaetana c’erano, infatti, c’erano le nove istanze dei privati per la realizzazione in concessione di servizi ed opere di pubblico interesse, con affidamento di concessione demaniale marittima per finalità turistico-ricreativa.

Un’approvazione arrivata nonostante la direttiva Bolkenstein che indica agli enti di mettere a bando le concessioni demaniali e nelle more di una istruttoria dell’Antitrust – Autorità garante della concorrenza e del mercato che sta passando in rassegna i cinque project financing presentati ad agosto. Nel mezzo una sentenza del Tar di Latina che ha dato ragione all’Antitrust proprio sulle concessioni balneari a Gaeta, dichiarate non prorogabili.

Al contempo, i consiglieri comunali di opposizione, a Gaeta, Emiliano Scinicariello, Sabina Mitrano, e Franco De Angelis hanno deposito agli atti del consiglio una nota in cui evidenziano tutte le criticità dei project financing. “Appare quantomeno bizzarro il fatto – spiegano gli esponenti di minoranza – che le istanze di 5 concessionari con relativi, enormi fascicoli progettuali, siano pervenute quasi contestualmente: ben tre il 24 luglio, una il 25 e una 1l 26 luglio. Tutte con documentazione pressoché identica, quantomeno nell’ordine e nella denominazione degli allegati, senza che vi fosse un disciplinare di gara che indicasse una check-list documentale da produrre”.

Dubbi anche sulla asseverazione dei progetti e i progetti: in molti casi si tratta degli stessi professionisti che hanno redatto i loro lavori per i progetti dei privati. Ai consiglieri pare: “una forma di coordinamento e cooperazione consapevole, di concertazione tra imprese, posta in essere a danno della concorrenza”.

Ad ogni modo, continuano i consiglieri, “non intendiamo affermare che le coincidenze e le contestualità, che abbiamo evidenziato ripetutamente e che hanno visto protagoniste le società proponenti, siano frutto di una “intesa restrittiva della concorrenza”. Certo è, però, che l’assenza di una regia pubblica in grado di dettare tempi e modalità, cosa che avremmo auspicato, rende il dubbio oggettivamente plausibile…va evidenziato come le delibere consiliari in esame si caratterizzino per un’evidente carenza motivazionale atta a giustificare la sussistenza dell’interesse pubblico dell’amministrazione alla realizzazione dei progetti presentati e alla necessità di ricorrere allo strumento del project financing. In tali delibere, infatti, si fa un generico riferimento all’interesse pubblico”.

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