BALLOTTAGGIO, MEROLLA: “CISTERNA È CHIAMATA A SCELTA EPOCALE”

Antonello Merolla
Antonello Merolla

L’appello finale di Antonello Merolla per votare al ballottaggio il centrodestra: “Cisterna è chiamata a una scelta epocale”

LA NOTA – “Dopo anni di promesse mancate, una città rimasta indietro, isolata nel contesto geografico e sociale, Cisterna merita un gruppo di persone coese, unite verso un unico obiettivo che è quello di far tornare Cisterna una grande famiglia, una città unita che tira dritto verso gli importanti traguardi che la attendono alla luce della grande opportunità del Piano nazionale di ripresa e resilienza dopo il Covid19. 

In questa campagna elettorale ho assistito a momenti in cui si sono lanciate promesse impossibili da mantenere, parole pronunciate per puro spirito di divertimento, slogan scambiati per programmi elettorali, modi beceri e vergognosi per influenzare il voto negli ultimi momenti del ballottaggio, approfittare della debolezza e della fragilità delle categorie e delle persone più svantaggiate. La città di Cisterna, ripensata per riprendere a correre in un mondo nuovo, in vista della pioggia di miliardi e occasioni del Pnrr, non può affidarsi a squallide azioni di personaggi che tendono solo all’affermazione personalistica, perché ora hanno terminato un mandato professionale e non sanno come occupare il tempo libero a disposizione. 

Un numero compatto di partiti, movimenti, associazioni, che ha a cuore la città, non può accettare di essere governata e amministrata da una minoranza che agisce per un bieco tornaconto politico arrivando a muovere le leve del comando come un tiranno, decidendo oggi e domani lui, e non il popolo e la collettività, quando erogare servizi. 

Provo profonda stizza e amarezza dopo aver assistito negli ultimi giorni a passerelle di rappresentanti del governo regionale venire qui a Cisterna e cianciare di novità sociali quando sono stati loro gli artefici di una buona parte di rovina della nostra città. Cisterna non ha necessità di chi prima provoca macerie e poi viene qui a portare balsami e unguenti che invece somigliano tanto al sale con cui i Romani hanno cosparso Cartagine. 

Ebbene, questi signori non hanno fatto i conti con chi ha un programma e un calendario pronto per abbracciare una città pronta a scommettere sulla sua rinascita e sul suo nuovo percorso a dimensione europea in nome di un’amministrazione condivisa e trasparente, una scuola all’altezza di giovani che restano a Cisterna per vivere bene perché qui troveranno lavoro e serenità, una città che diventi una cittadella sportiva tra centro e periferia, un commercio che sia inclusiva in nome di un potenziamento del comparto industriale, artigianale, agricolo e prettamente commerciale, un ambiente tutelato e curato dagli stessi cittadini, una politica sociosanitaria finalmente dignitosa che abbia rispetto per la salute e per la vita umana, un’urbanistica ordinata che non ha necessità di altro cemento, una nuova vita da dare a turismo e cultura2. 

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