È stato interrogato dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Mario Eutizia, il cosiddetto badante killer
Si è svolto stamani, 17 settembre, l’interrogatorio di garanzia per il 48enne napoletano Mario Eutizia, difeso, dagli avvocati Gennaro Romano e Antonio Daniele. Come noto, lo scorso 22 agosto, davanti ai Carabinieri, Eutizia si è autoaccusato di quattro omicidi di altrettanti anziani (di cui due di Latina), tramite la somministrazione massiccia di farmaci.
Eutizia doveva rispondere dopo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa la scorsa settimana dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, competente per materia in quanto i primi omicidi del 48enne sono stati commessi nel capoluogo pontino.
Ecco perché lo scorso 13 settembre, a Santa Maria Capua Vetere, presso la locale casa circondariale, con riferimento alle dichiarazioni autoaccusatorie rese dall’arrestato ed a seguito di ulteriori sviluppi investigativi e riscontri alle citate dichiarazioni a cura dell’Arma di Latina, i Carabinieri della Stazione di Latina e del N.O.R. della Compagnia di Latina hanno notificato l’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di Eutizia.
Al momento, il 48enne, che risulta residente a Napoli, è come noto detenuto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo che, come riportano i legali dell’uomo presenta uno stato psicofisico e patologico piuttosto grave, avrebbe determinato, nella qualità di badante, il decesso mediante somministrazione di farmaci in misura eccedente al dosaggio massimo previsto e pertanto letale, asseritamente al fine di porre fine alle sofferenze di quattro persone anziane dallo stesso assistite, ossia quattro anziani deceduti tra il 2017 e l’anno in corso nelle province di Latina, Napoli e Salerno.
Nel frattempo il pubblico ministero di Latina, Marco Giancristofaro, al momento competente per i presunti omicidi commessi a Latina, ha affidato l’incarico al medico legale Gianluca Marella e ad un consulente tossicologo Chiara David. Lo stesso hanno fatto gli avvocati Gennaro Romano e Antonio Daniele per Eutizia, nominando il medico legale Pasquale Monetti e il tossicologo Vito De Novellis. Stamani, infatti, è stata eseguita, presso l’ospedale di Agropoli, l’autopsia sulla salma riesumata di Gerardo Chintemi, l’anziani di Vibonati, morto a 97 anni lo scorso marzo 2024. L’esame autoptico è stato eseguito sul corpo dell’unica vittima su cui era ancora possibile svolgere l’esame. I corpi degli altri tre anziani, compresi i due di Latina, sono stati, infatti, cremati, sebbene il pm Giancristofaro abbia chiesto le cartelle cliniche in modo tale da verificar le condizioni dei deceduti.
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Eutizia, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla minorata difesa, ha risposto oggi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Emilio Minio, che ha interrogato l’uomo per rogatoria effettuata dal Tribunale di Latina. Il 48enne ha risposto alle domande del magistrato, confermando quanto dichiarato e spiegando di come somministrava i farmaci e le modalità con le quali venivano acquistati e da chi. I farmaci sarebbero stati prescritti tutti dai medici di famiglia delle quattro vittime.
L’indagato ha parlato anche della sua situazione di salute e si è quasi spogliato per far vedere le cicatrici dovute agli interventi subiti in Georgia per la sua delicata situazione cardiaca. L’uomo ha anche spiegato di essere diabetico e non aver ricevuto finora, nel carcere casertano, le necessarie cure.
Il Gip Minio, finito l’interrogatorio, ha trasmesso gli atti all’ufficio Gip di Latina, l’unico deputato a decidere se confermare o meno la custodia cautelare in carcere per Eutizia. È scontato, ad ogni modo, che la difesa presenterà un ricorso al Tribunale del Riesame di Roma per chiedere una misura meno afflittiva rispetto al carcere oppure il trasferimento di Eutizia in una struttura più adeguata alle sue condizioni di salute.
A margine, come si ricorderà, Eutizia deve rispondere anche di appropriazione indebita di circa 70mila euro per un procedimento penale distinto a Latina che non ha nulla a che vedere con la storia degli omicidi. L’uomo avrebbe prelevato i soldi dal conto di due anziani coniugi novantenni, negli anni tra il 2017 e il 2018. Per questo procedimento, il Tribunale fisserà una udienza preliminare.