AZIENDA VALLICOLA IN SUBBUGLIO, MA SCALFATI: “SI TRATTA DI FANGO”

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Foto da Azienda vallicola
Foto da Azienda vallicola

Lite infinita all’Azienda Vallicola del Lago di Paola: il comunicato dell’avvocato Andrea Bazuro e la risposta a stretto giro del socio di maggioranza Anna Scalfati

“L’Assemblea della Azienda Vallicola, società che gestisce il Lago di Paola (o Lago di Sabaudia) – si legge in un comunicato diffuso dall’avvocato Andrea Bazuro, figlio della giornalista ed erede della proprietà Anna Scalfati – ha revocato lo scorso 22 marzo tutti gli amministratori, ossia Anna Scalfati e i due figli minori, a seguito di una denuncia ex art. 2409 c.c. presentata dai soci di minoranza, denuncia che ha sollevato fondati rilievi in merito al compimento di gravi irregolarità nella gestione.

In particolare – continua la nota – sono state denunciate distrazioni di denaro sociale per usi personali degli amministratori, movimentazioni sospette di contante e infedeltà nella redazione dei bilanci. Anche il curatore speciale della Azienda Vallicola, che rappresenta la società nel contenzioso in corso per via del conflitto di interesse con gli amministratori, ha confermato la fondatezza della denuncia e ha richiesto al Tribunale l’ispezione giudiziale. Al fine di evitare l’ispezione giudiziale o la nomina di un amministratore giudiziario da parte del Tribunale di Roma, l’Assemblea della AVLP è stata costretta a nominare un amministratore unico, terzo indipendente e professionalmente qualificato, che riferirà direttamente al Giudice e che è stato incaricato di verificare e rimuovere le irregolarità gestionali”.

Da specificare che l’articolo 2409 del codice civile prevede che “se vi è fondato sospetto che gli amministratori, in violazione dei loro doveri, abbiano compiuto gravi irregolarità nella gestione che possono arrecare danno alla società o a una o più società controllate, i soci che rappresentano il decimo del capitale sociale o, nelle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, il ventesimo del capitale sociale, possono denunziare i fatti al Tribunale con ricorso notificato anche alla società. Il tribunale, sentiti in camera di consiglio gli amministratori e i sindaci, può ordinare l’ispezione dell’amministrazione della società a spese dei soci richiedenti, subordinandola, se del caso, alla prestazione di una cauzione. Il provvedimento è reclamabile. Il tribunale non ordina l’ispezione e sospende per un periodo determinato il procedimento se l’assemblea sostituisce gli amministratori e i sindaci con soggetti di adeguata professionalità, che si attivano senza indugio per accertare se le violazioni sussistono e, in caso positivo, per eliminarle, riferendo al tribunale sugli accertamenti e le attività compiute. Se le violazioni denunziate sussistono ovvero se gli accertamenti e le attività compiute ai sensi del terzo comma risultano insufficienti alla loro eliminazione, il tribunale può disporre gli opportuni provvedimenti provvisori e convocare l’assemblea per le conseguenti deliberazioni. Nei casi più gravi può revocare gli amministratori ed eventualmente anche i sindaci e nominare un amministratore giudiziario, determinandone i poteri e la durata. L’amministratore giudiziario può proporre l’azione di responsabilità contro gli amministratori e i sindaci. Prima della scadenza del suo incarico l’amministratore giudiziario rende conto al tribunale che lo ha nominato; convoca e presiede l’assemblea per la nomina dei nuovi amministratori e sindaci o per proporre, se del caso, la messa in liquidazione della società o la sua ammissione ad una procedura concorsuale”.

A stretto giro, è arrivata la risposta di Anna Scalfati che ha parlato di “fango” gettato in pasto alla stampa. “In merito al cosiddetto comunicato stampa proveniente dall’avv. Andrea Bazuro preciso quanto segue: dal giugno 2018 la minoranza dei soci dell’Azienda Vallicola Lago di Paola, cioè Andrea Bazuro 12,50% e Saverio Scalfati, 12,50%, hanno promosso sia come soci che come proprietari un’offensiva nei confronti della maggioranza della società e proprietà al fine di ottenere una divisione in lotti del Lago di Paola e parallelamente il fermo delle attività dell’Azienda Vallicola, tant’è che in questi 3 anni sono state promosse oltre 10 azioni giudiziarie, tutte revocate o ritenute insussistenti. Ogni azione promossa dai soci di minoranza è stata inviata dagli stessi alla stampa  con l’unica finalità di minare il tranquillo operare dell’azienda stessa e creare clamore- In particolare, in questo caso, l’azione di cui si dà notizia è una legittima richiesta della minoranza al Tribunale grazie all’ articolo 2409 cc, che consente però al cospetto di accuse tutte da verificare e da  dimostrare di indicare e nominare un amministratore unico che appunto verifichi la situazione e ne dia notizia al giudice incaricato. 

Quindi, un’azione volontaria che presuppone un’analisi che potrebbe portare a rigettare le tesi della minoranza. Il motivo per cui si rettifica è perché, nella giornata di domani, la sottoscritta provvederà come già fatto in precedenti situazioni a presentare esposto per calunnia e diffamazione alla Procura di Latina, perché sarebbe bastato per rendere più chiara la situazione inviare il completo verbale d’assemblea e non soltanto una parte, come fatto in modo del tutto strumentale. Si ricorda tra l’altro che la sottoscritta rappresenta anche la maggioranza della proprietà del Lago di Paola e l’azione svolta in questi anni è stata quella di recuperare il bene ambientale e non il suo sfruttamento come avvenuto negli anni passati.

Si tratta  giornalisticamente parlando di fango. Per quanto riguarda invece il contesto giudiziario ci sarà tempo per fornire i dettagli di ogni singolo aspetto di una vicenda che anche in anni passati    si è fatta passare ( come a volte capita) come diatriba famigliare. Purtroppo qui il tema è il Lago di Paola e la sua natura di ecosistema ed è evidente che tale oggetto contenga di per sé aspetti di rilevanza generale , politica e istituzionale”.

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