AVVOCATO DI LATINA MINACCIATO E PERSEGUITATO, PROSCIOLTO LO STALKER

Prosciolto il giovane a cui era stato applicato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico per aver perseguitato un avvocato di Latina

È stato prosciolto, nell’ambito del rito abbreviato, dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Laura Morselli, il 23enne A.O. (le sue iniziali), difeso dall’avvocato Roberto D’Arcangelo e accusato di stalking e tentata estorsione ai danni di un avvocato di Latina. Il reato di tentato estorsione è stato riqualificato in esercizio arbitrario delle proprie ragione. Ad ogni modo, l’avvocato di Latina, persona offesa, aveva ritirato la querela, ragione per cui entrambi i reati non sono più perseguibili poiché non procedibili d’ufficio. Il giovane è stato quindi prosciolto.

Dopo il provvedimento del braccialetto elettronico disposto a dicembre 2024, il ragazzo era comparso davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, con l’accusa di aver perseguitato l’avvocato di Latina per farsi restituire parte dell’acconto in ordine ad alcune pratiche. Il giovane aveva risposto alle domande del Gip Cortegiano, raccontando di essere rimasto insoddisfatto dal comportamento del legale a cui si era affidato.

Il 23enne aveva spiegato di essersi sentito trascurato e ammesso di aver esagerato nel recarsi per ben due volte sotto lo studio dell’avvocato, negando però di averlo minacciato. Il suo intento era quello di farsi restituire parte dell’acconto da 1000 euro che, dopo che si era interrotto il rapporto di lavoro, aveva ritenuto di aver perso. Al diniego dell’avvocato, il ragazzo avrebbe provato, come accennato, per due volte a chiedere i soldi indietro, recandosi sotto lo studio del professionista. Un comportamento sopra le righe.

Era stata la Squadra Mobile di Latina ad eseguire la misura con applicazione del braccialetto elettronico nei confronti del 23enne, residente a Genova ma di fatto domiciliato a Latina. Le accuse era quelle di stalking e tentata estorsione ai danni dell’avvocato del Foro di Latina, che con il giovane aveva avuto precedenti rapporti di tipo professionale, essendo indagato in tre procedimenti penali distinti, ma in cui gli si contesta il medesimo reato di truffa per poche centinaia di euro. Proprio per questi problemi con la giustizia il giovane si era rivolto all’avvocato.

L’attività, coordinata dal sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Miliano, nasceva a seguito della denuncia presentata dalla vittima, un avvocato trentenne del capoluogo, che aveva rappresentato un quadro di condotte vessatorie, di minacce e molestie che avrebbe subito dall’uomo che gli contestava la bontà del suo operato professionale, prospettandogli tra l’altro una possibile denuncia nel caso in cui non gli fosse stata restituita la somma di 300 euro consegnatagli a titolo di acconto sul compenso professionale complessivo pattuito.

Il professionista aveva riferito agli investigatori di essere stato vittima in più occasioni di minacce, ricevute anche tramite messaggistica whatsapp. Il ragazzo lo avrebbe inoltre pedinato in più occasioni, posizionandosi anche sotto la sua abitazione e costringendolo di fatto a cambiare le proprie abitudini di vita, portandolo a temere concretamente per la propria incolumità. In uno degli episodio più gravi accaduti il 25 ottobre 2024, l’avvocato si era ritrovato il giovane sotto casa che lo avrebbe minacciato: “Ti brucio casa”.

La vittima, che nel frattempo aveva rinunciato agli incarichi professionali ricevuti, a seguito di questi episodi, si era determinato a denunciare il suo presunto stalker e ciò aveva consentito agli investigatori la ricostruzione dei fatti accaduti, che aveva portato alla richiesta da parte del pubblico ministero di emissione di idonea misura cautelare e all’applicazione, da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico.

Oggi, a distanza di circa, l’assoluzione.

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