AVVOCATO DI LATINA MINACCIATO E PERSEGUITATO, LO STALKER SI DIFENDE: “VOLEVO SOLO PARTE DELL’ACCONTO INDIETRO”

TRIBUNALE DI LATINA
Tribunale di Latina

Interrogato il giovane a cui è stato applicato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico a carico di un uomo

È comparso davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, il ragazzo di 22 anni, difeso dagli avvocati Roberto D’Arcangelo e Sara Carella, accusato di aver perseguitato un avvocato di Latina per farsi restituire parte dell’acconto in ordine ad alcune pratiche. Il giovane, che è apparso tranquillo e anche un po’ spaesato, ha risposto alle domande del Gip Cortegiano, raccontando di essere rimasto insoddisfatto dal comportamento del legale a cui si era affidato.

Il 22enne ha spiegato di essersi sentito trascurato e ha ammesso di aver esagerato nel recarsi per ben due volte sotto lo studio dell’avvocato, negando però di averlo minacciato. Il suo intento era quello di farsi restituire parte dell’acconto da 1000 euro che, dopo che si era interrotto il rapporto di lavoro, ha ritenuto di aver perso. Al diniego dell’avvocato, il ragazzo ha provato, come accennato, per due volte a chiedere i soldi indietro, recandosi sotto lo studio del professionista. Un comportamento sopra le righe. La difesa del giovane non ha chiesto nessuna misura alternativa a quella del divieto di avvicinamento che rimane vigente.

La scorsa settimana, la Squadra Mobile di Latina, diretta dal vice questore Guglielmo Battisti, aveva eseguito tale misura con applicazione del braccialetto elettronico nei confronti del 22enne, residente a Genova ma di fatto domiciliato a Latina. Le accuse sono quelle di stalking e tentata estorsione ai danni dell’avvocato del Foro di Latina, che con l’uomo aveva avuto precedenti rapporti di tipo professionale. Si tratta di un giovane indagato in tre procedimenti penali distinti, ma in cui gli si contesta il medesimo reato di truffa per poche centinaia di euro. Proprio per questi problemi con la giustizia il giovane si era rivolto all’avvocato.

L’attività, coordinata dal sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Miliano, nasce a seguito della denuncia presentata dalla vittima, un avvocato trentenne del capoluogo, che ha rappresentato un quadro di condotte vessatorie, di minacce e molestie che avrebbe subito dall’uomo che gli contestava la bontà del suo operato professionale, prospettandogli tra l’altro una possibile denuncia nel caso in cui non gli fosse stato restituito la somma di 300 euro consegnatagli a titolo di acconto sul compenso professionale complessivo pattuito.

Il professionista ha riferito agli investigatori di essere stato vittima in più occasioni di minacce, ricevute anche tramite messaggistica whatsapp. Il ragazzo lo avrebbe inoltre pedinato in più occasioni, posizionandosi anche sotto la sua abitazione e costringendolo di fatto a cambiare le proprie abitudini di vita, portandolo a temere concretamente per la propria incolumità. In uno degli episodio più gravi accaduti lo scorso 25 ottobre, l’avvocato si era ritrovato il giovane sotto casa che lo avrebbe minacciato: “Ti brucio casa”.

La vittima, che nel frattempo aveva rinunciato agli incarichi professionali ricevuti, a seguito di questi episodi, si era determinato a denunciare il suo presunto stalker e ciò aveva consentito agli investigatori la ricostruzione dei fatti accaduti, che ha portato alla richiesta da parte del pubblico ministero di emissione di idonea misura cautelare e all’applicazione, da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico.

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