AUTOSTRADA ROMA-LATINA: COMITATO NO CORRIDOIO VERSO PRESIDIO DA TONINELLI

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Sede del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti a Piazza di Porta Pia, Roma

Il Comitato No Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera va verso il presidio sotto il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per l’opera più discussa del territorio pontino: l’autostrada a pedaggio Roma-Latina.
Nella riunione che si è tenuta il 29 maggio scorso, gli attivisti hanno deciso di organizzare un Presidio al MIT per il 28 giugno dalle ore 15, già autorizzato dalla Questura di Roma.
Al fine di informare e ottenere una buona partecipazione, il Comitato terrà una serie di Assemblee pubbliche nelle città interessate dall’opera, il cui progetto è stato di fatto bocciato dal Consiglio di Stato e Bankitalia (leggi qui)Le città dove si terranno le assemblee, prima del presidio del 28 giugno, sono Roma, Pomezia, Ardea, Aprilia, Latina, Cisterna di Latina, Giulianello di Cori, Velletri. Si inizierà con la Capitale venerdì 14 giugno.

Gualtiero Alunni
Gualtiero Alunni

Gualtiero Alunni, da sempre portavoce delle istanze del Comitato, spiega che: “Le assemblee promosse da tutti Nodi (ndr: gruppi) del Comitato No Corridoio e No Bretella Cisterna Valmontone sono state indette per rilanciare ancora una volta la partecipazione dei cittadini riguardo alle scelte che il nostro Comitato dovrà prendere proprio rispetto al tavolo istituzionale chiuso che il Ministro Toninelli e il Presidente della Regione Zingaretti hanno deciso, in questi giorni, si dovrebbe concludere tra una settimana decidendo sulle teste dei cittadini. Noi non abbiamo mai fatto questo, abbiamo sempre chiesto anche alle Istituzioni di partecipare e informare e lo faremo ancora. Questa volta, però, lo faremo conseguentemente al Presidio che abbiamo indetto il 28 giugno alle ore 15 davanti al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti a Piazza di Porta Pia.
Faremo questo per ribadire le nostre proposte alternative e di buon senso che sono quelle che possono veramente risolvere in poco tempo e in modo molto economico il dramma dei pendolari e anche dell’impatto ambientale che l’autostrada invece avrebbe sul territorio e sulle aziende agricole. Per tale motivo, prima del presidio, ci recheremo in tutte le città attraversate dal tracciato autostradale per diversi giorni tramite queste assemblee partecipative in cui decideremo le modalità con cui partecipare alla mobilitazione del 28 giugno”. 

Il Comitato ha provato a interagire col Ministero?

In una riunione risalente ad ottobre del 2018 che si è tenuta al Ministero dei Trasporti, davanti al segretario politico del Ministro Toninelli, il Comitato ha già espresso le perplessità in merito a questa devastante e inutile autostrada a pedaggio. Il 28 giugno al Ministero diremo per l’ennesima volta che va ritirato questo progetto, va chiusa la società regionale Autostrade del Lazio che fino ad ora ha mangiato solo soldi non facendo proprio nulla, e va pianificato un nuovo progetto di adeguamento in sicurezza di tutta la Pontina, il che vuol dire non una romanella (ndr: termine gergale con cui si intende un semplice rattoppo) come diciamo spesso, bensì un intervento radicale sul fondo stradale, per la costruzione delle corsie di emergenza, eliminando quei pericolosissimi incroci/inserimenti a raso che purtroppo hanno provocato decine di morti ecc. In poche parole, ottimizzare l’adeguamento.

Quale è la principale proposta alternativa del Comitato?

La nostra primaria intenzione è togliere le macchine dalla strada perché vogliamo che il traffico dentro Roma fluidifichi e per fare questo proporremo un’altra volta la metropolitana leggera, tecnicamente un treno-tram complanare alla Pontina che potrà avere un risultato positivo poiché viaggiare in minor tempo, a minor costo, con un minore inquinamento, ti fa guadagnare tempo diversamente da quello che si butta via in auto, desolatamente in fila sulla Pontina.

Come risponde il Comitato alle critiche, proveniente da più parti, che dipingono il Comitato come antistorico?

La proposta del treno-tram è nel solco della modernità europea, come sostiene il Libro Bianco della Mobilità della Commissione Europea che chiede adeguamento in sicurezza delle strade e incentivazione del trasporto su ferro. Se il Ministro e Zingaretti intendono proseguire la strada vecchia che vuole devastare il territorio con un mostro d’asfalto e cemento, avranno da parte nostra una risposta ferma e chiara di ulteriore mobilitazione e contrarietà.

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