Autostrade del Lazio S.p.A. ha revocato la gara per l’autostrada a pedaggio Roma-Latina. La revoca dopo la sentenza del Consiglio di Stato
La società del Gruppo Anas, detenuta al 50% da quest’ultimo e al 50% da Regione Lazio, nata nel 2008 appositamente per la realizzazione dell’intervento “Corridoio intermodale Roma-Latina e collegamento Cisterna-Valmontone”, ha deciso di revocare – tramite un voto espresso all’unanimità dal Cda composto dal Presidente Luciana Selmi, dall’Amministratore delegato Domenico Petruzzelli e il Consigliere Uliana Paladini – la procedura di gara per la Roma-Latina.
Il Consiglio di Amministrazione, così come stabilito da una sentenza del Consiglio di Stato dell’aprile scorso, ha revocato la gara sul progetto del 2011 che ha visto fronteggiarsi per anni e poi unirsi, almeno giuridicamente parlando, i due competitors: Consorzio Sis e la ex Salini Impregilo, ora gruppo Webuild.
Palazzo Spada aveva dato ad Autostrade del Lazio il tempo di 60 giorni a partire dalla sentenza di aprile. Un tempo che sarebbe scaduto il 14 giugno. La decisione del Cda di AdL è arrivata ieri 10 giugno.
Se non ci fosse stata questa decisione, così come veniva stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato, si sarebbe insediato un Commissario ad Acta con il compito di inviare di nuovo le lettere di invito e procedere all’ultimazione della gara col progetto originario. Peraltro, il Commissario ad Acta era stata già individuato nel presidente o un delegato dell’ART (Autorità di regolazione dei trasporti).
A questo punto, tenendo conto anche delle più recenti dichiarazioni dell’Assessore ai Trasporti di Regione Lazio Mauro Alessandri, il progetto dovrebbe essere rivisitato. I grandi punti interrogativi rimangono il proposito di realizzare l’infrastruttura “in house”, ossia con i soldi pubblici, e la nuova maggioranza PD-M5S in Regione Lazio: due partiti che partono da idee diametralmente opposte sull’idea dell’infrastruttura che collega il capoluogo pontino alla Capitale.