Incidente mortale lungo la Migliara 45, a Borgo San Michele: interrogato dagli inquirenti l’automobilista ha spiegato di non essersi accorto di nulla, sconcerto da parte dei famigliari della vittima, Elda Caiola: “Impossibile che il pirata non si sia accorto di aver urtato e gettato fuori stara un’altra auto: si assuma tutte le sue responsabilità”
I familiari di Elda Caiola, vittima dell’incidente dell’8 novembre sulla Migliara 45, sono sconcertati dalle giustificazioni rese dell’automobilista che l’ha causato e che è fuggito.
Non è possibile che non si sia accorto di nulla – spiegano in una nota veicolata dallo studio legale che li assiste, lo “Studio3A” – Non bastasse il dolore per la tragica perdita della loro cara, i familiari di Elda Caiola sono rimasti sconcertati dalle dichiarazioni rese agli inquirenti nei giorni scorsi dall’automobilista “pirata” che ha gettato fuori strada la Daimerchrysler Ag Mb nella quale l’anziana, 75 anni di Pontinia, era trasportata e che era condotta dal marito, Benito Salvatori, 82 anni, salvatosi per miracolo ma finito all’ospedale con svariati traumi.
L’incidente è accaduto alle 13.40 dello scorso 8 novembre 2022 a Latina lungo Strada Migliara 45, all’altezza del civico 11. Salvatori stava procedendo per la sua strada quando il conducente di un’altra vettura, rivelatasi poi essere una Kia Sportage, superando quella guidata dall’ottantaduenne, l’ha urtata e scagliata nel fossato laterale, con impatto finale e fatale contro un albero. E per di più ha tirato diritto, senza fermarsi a prestare soccorso.
La polizia locale di Latina, intervenuta per i rilievi, inizialmente credeva di trovarsi di fronte ad una fuoriuscita autonoma, ma agli agenti è bastato acquisire le dichiarazioni di Salvatori e anche un’altra testimonianza per capire che si trattava di un gravissimo caso di pirateria stradale: grazie anche all’ausilio dei filmati delle telecamere di video sorveglianza della zona, gli inquirenti sono quindi risaliti al proprietario e conducente della Kia Sportage, P. G. P., 62 anni (le sue iniziali), anche lui di Pontinia.
L’uomo è stato quindi indagato per omicidio stradale, fuga e omissione di soccorso dal Pubblico Ministero della Procura di Latina, Claudio De Lazzaro, titolare del relativo procedimento penale, mentre il veicolo è stato posto sotto sequestro, unitamente alla Daimerchrysler Ag Mb, e le perizie sui due mezzi hanno inequivocabilmente evidenziato danni alle fiancate compatibili con un urto tra i due veicoli. Tanto che il sessantaduenne, di fronte alle prove schiaccianti, alla fine non ha potuto non ammettere le sue responsabilità nell’aver causato il sinistro.
Quello che però i congiunti della signora Caiola non possono accettare – prosegue la nota dello studio locale – è che il “pirata” sostenga di non essersi accorto di aver urtato la vettura dei due anziani, con il chiaro intento di “scapolare” le aggravanti contestategli della fuga e dell’omissione di soccorso: qui, infatti, non si tratta di aver creato una turbativa, ma proprio di aver colpito un altro veicolo e con una forza tale da averlo spedito fuori strada, impossibile non averne avuto contezza.
I familiari della settantacinquenne, che oltre al marito ha lasciato due figli, tre nipoti e i fratelli, per essere assistiti, attraverso il responsabile della sede di Roma, Angelo Novelli, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e all’avvocato Vincenzo Cortellessa del Foro di Santa Maria Capua Vetere, che sta monitorando le indagini della Procura.
Studio3A ha già messo a disposizione tutti i suoi esperti, compreso un ingegnere cinematico, come consulenti tecnici per la parte offesa e profonderà ogni sforzo affinché venga fatta piena luce sui fatti e il colpevole riceva una condanna congrua al gravissimo atto che ha commesso.