ATTO AZIENDALE ASL DI LATINA, LE OSSERVAZIONI DI LBC

Accessibilità alla diagnosi e alla cura, gestione delle patologie croniche, integrazione socio sanitaria delle fragilità, prevenzione. Sono alcune delle criticità sollevate da Lbc sul nuovo atto aziendale presentato ai sindaci dalla commissaria straordinaria della Asl di Latina.

“L’atto aziendale 2024 riporta un’analisi di contesto della provincia di Latina che evidenzia come il 2,3% della popolazione, pari a 12000 abitanti, ha un’alta complessità clinica, con multi patologie croniche – commenta il vice segretario del movimento Alessio Ciotti – Circa 40.000 abitanti hanno multipatologie croniche a medio-bassa complessità, pertanto più di 50.000 abitanti del nostro territorio esprime un bisogno di sanità costante e continuo con accessi frequenti per la gestione delle riacutizzazioni. La risposta, in termini di intervento , è la presa in carico del paziente in tutto il suo percorso per intensità e gradualità delle cure, soprattutto in quello extraospedaliero e di acuzie e quindi nel potenziamento reale della sanità territoriale. Riteniamo invece che il nuovo atto aziendale su questo tema rimanga ancora troppo centrato sul ruolo dell’ospedale con un assetto poco chiaro del potenziamento della sanità territoriale.

Le case di comunità – prosegue Ciotti – rappresentano il vero snodo della sanità territoriale e dovrebbero essere al centro dell’atto aziendale, proprio perché deputate a svolgere una funzione di presa in carico. Resta invece poco chiara la tempistica di realizzazione così come il reclutamento delle risorse umane che dovranno gestirle. La realizzazione di molte delle funzioni soprattutto sanitarie , illustrate nell’atto,  dipende poi dal personale medico e infermieristico, che al momento continua ad essere una criticità sia per i presidi ospedalieri che per la realizzazione delle case e degli ospedali di comunità”.

Altro tema sollevato da Lbc, strettamente legato alla sanità territoriale, è il sovraffollamento dei pronto soccorso, in alcuni periodi dell’anno diverso per tipologia di accessi e pazienti. “Dal dipartimento di governance della rete ospedaliera e area critica – spiega ancora il vice segretario di Lbc – non è evidente una figura di gestione unitaria della criticità legate al sovraffollamento”. 

“Il Dipartimento di salute mentale, nelle sue articolazioni – aggiunge Patrizia Ferrari, coordinatrice del Consiglio generale di Lbc e membro del tavolo Welfare – non ha tenuto conto dell’emergenza legata al disagio psichico dell’età adolescenziale e dei giovani adulti, che rappresenta una criticità post pandemica che necessita di interventi strutturali, anche legati all’introduzione della figura dello psicologo di base”.

Infine, le liste d’attesa: “Un problema – concludono Ciotti e Ferrari – che non può essere risolto senza un incremento di motivazione e di personale. Auspichiamo che la Asl rispetto a queste osservazioni possa migliorare alcuni aspetti nell’interesse comune e nell’ottica di un dialogo costruttivo anche con le forze politiche che rappresentano i cittadini”.

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