Una nuova esplosione all’alba è tornata a preoccupare i cittadini di Latina: stavolta, ad essere colpita, l’auto di un uomo al quartiere Nicolosi
Una deflagrazione avvenuta dopo le ore 5 del mattino di oggi, 27 dicembre, ha fatto drizzare di nuovo le antenne agli investigatori che, da mesi, stanno approfondendo la scia di attentati a colpi di bombe, molotov e auto bruciate che ha interessato dallo scorso settembre la città di Latina.
L’esplosione odierna ha danneggiato fortemente una Renaul Scenic, in uso a un operaio rumeno di 45 anni e parcheggiata nel cuore del quartiere Nicolosi, in quella via Corridoni per molti anni piazza di spaccio e sotto il controllo del clan Di Silvio per diverso tempo.
L’auto è esplosa a causa di una bomba carta lanciata dentro l’abitacolo dopo la rottura di un finestrino anteriore. Un gesto evidentemente intimidatorio, volontario e mirato, ma che ha pochi addentellati con gli attentati degli ultimi tempi. Non sono perché fuori dalle zone contese dagli spacciatori – palazzi Arlecchino, viale Nervi e zona cimitero – ma perché contro un uomo che appare un insospettabile.
Di certo, però, c’è che la bomba carta è esplosa in un contesto che, come detto, è ad appannaggio dei pusher da anni. Un’area frequentata dai “dealer” maghrebini, di volta in volta messi a padrone dai vari clan rom della città: dai Travali ai Di Silvio.
Sul posto, dopo l’esplosione, si sono precipitati gli agenti della Squadra Volante della Polizia di Stato di Latina per i primi accertamenti, dopodiché in mattina sono giunti gli investigatori della Squadra Mobile e la Polizia Scientifica per raccogliere tutti gli elementi utili all’identikit dell’attentatore.
Utili alle investigazioni potrebbero essere le immagini delle telecamere dell’area. Al contempo l’operaio rumeno di 45 anni ha spiegato alla Polizia di Stato di non avere ricevuto nessun messaggio intimidatorio. Dichiarazioni che possono dire tutto o niente, in considerazione del fatto che poco trapela e che, difficilmente, una vittima ammette di essere sotto schiaffo di qualcheduno negli ambienti criminali.
L’episodio sembra affine a quello capitato mesi fa presso l’area dei Palazzi Arlecchino quando uno degli attentati colpì, con una bomba carta piazzata all’esterno in quel caso, l’auto di una donna impiegata come personale Ata a scuola che non aveva nulla a che fare con spaccio e affari criminali. Una sorta di segnale per il quartiere, sebbene, in questo caso, al Nicolosi, l’età della vittima possa essere un elemento di approfondimento maggiore. Affine tra quello di oggi e l’attentato di settembre c’è la zona: come le Arlecchino, infatti, il Nicolosi, e Via Corridoni in particolare, sono piazze da spiaccio da sempre contese in città e molto appetibili.
