ASSUNZIONI SOSPETTE ALL’AGENZIA FORMAZIONE LAVORO DELLA PROVINCIA: TUTTI ASSOLTI

Provincia di Latina
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Assunzioni sospette all’Agenzia di Formazione di Latina: arriva alla conclusione il processo, il Tribunale assolve tutti

Il Collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal Giudice Francesco Valentini, ha assolto tutti e nove gli imputati perché il fatto non sussiste, nonostante fosse maturata la prescrizione. Anche il Pubblico Ministero Giuseppe Milano aveva chiesto la prescrizione.

Si tratta del processo per le assunzioni sospette in Provincia di Latina che vedeva sul banco degli imputati l’ex amministratore unico dell’Agenzia per i Servizi Formativi e per il Lavoro S.p.A. dell’ente di Via Costa, Francesco Ulgiati, difeso dall’avvocato Ganni Lauretti, e otto privati originari di Latina, Fondi e Terracina: Rosita Sotis, Fabio Frattasi, Angelo Tomei, Stefania Maglione, Giuliana Orsini, Gabriella Marano, Annamaria Chinappi e Maria Concetta Carbone. Un procedimento che in fase di richiesta di giudizio immediato per gli imputati contestava l’abuso d’ufficio.

L’Agenzia Formazione e Lavoro S.P.A. vede come socio unico la Provincia di Latina. Secondo l’accusa, i privati sarebbero stati i beneficiari di una condotta illecita dall’ex amministratore unico. Quest’ultimo avrebbe violato le norme con cui si stabilisce il divieto di procedere ad assunzione di personale a tempo indeterminate da parte delle Province, concedendo a queste ultime la facoltà di prorogare fino al 31 dicembre 2016 i contratti di lavoro a tempo determinato.

Ulgiati, secondo le indagini della Guardia di Finanza, coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano, avrebbe indetto, tramite determina nel 2013, la procedura selettiva, per titoli ed esami, per Ia copertura di tre posti di collaboratore amministrativo a tempo pieno e indeterminato, con livello di inquadramento IV — Area Funzionale “Amministrazione”.

Inoltre l’ex amministratore unico avrebbe approvato, con determinazione del marzo 2014, la graduatoria finale di merito dando atto della durata della medesima, fissata in tre anni a decorrere dalla data della determinazione in oggetto, con la possibilità di utilizzo, allorché ne ricorressero le condizioni, anche per ii reclutamento a tempo determinato (così il bando di concorso), nominando vincitori della procedure selettiva i primi tre classificati e stabilendo che gli gli effetti della procedure erano sospesi alla luce del vigente quadro normativo e che non si sarebbe proceduto all’assunzione degli stessi.

Infine, lo stesso manager avrebbe sottoscritto, ad agosto 2014, un contratto di lavoro a tempo determinato con le prime otto persone – ossia i privati cittadini che sedevano al banco degli imputati insieme a Ulgiati – della graduatoria approvata definitivamente il 24 aprile 2014 e, successivamente, con altra determinazione, ne avrebbe disposto, con decorrenza 15 ottobre 2014, l’assunzione a tempo pieno ed indeterminato, procurando ai co-imputati intenzionalmente un ingiusto vantaggio di natura patrimoniale, (costituito dai benefit economici e non derivanti dalla assunzione a tempo indeterminato) con danno pubblico per l’Ente Provincia di Latina.

Alla fine il processo, la cui richiesta di giudizio immediato risale all’ottobre 2014, ha portato alle assoluzioni con l’abbondante ombra della prescrizione, a fronte di una indagine che si presentava a largo raggio su diverse pratiche e comportamenti all’interno dell’ente provinciale.

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