ASSOLTO L’EX “SUPER-POLIZIOTTO” DI LATINA: ERA ACCUSATO DI AVER DIFFAMATO L’EX QUESTORE INTINI

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Questura di Latina

Assolto l’ex sostituto commissario di Latina Salvatore Marongiu: era stato rinviato a giudizio per diffamazione nei confronti dell’ex Questore Alberto Intini

Furono le sue rivelazioni a fare rumore nella città di Latina e che rilasciò in forma anonima a Il Fatto Quotidiano. Salvatore Marongiu fu definito come il super-poliziotto che riuscì a infliggere alla criminalità pontina colpi da investigatore di razza. Dal 2005 al 2011, si era occupato, infatti, delle misure di prevenzione che portarono a sequestri e confische di capitali appartenenti ad esponenti delle organizzazioni criminali della provincia pontina per un importo di circa 500 milioni di euro.

“Il mio ufficio – disse Marongiu ai giornalisti Luca Teolato e Lorenzo Galeazzi nella video-intervista pubblicata il 6 ottobre 2014 – è stato messo in condizione di non operare più dal momento in cui ho iniziato a toccare i livelli politici istituzionali”.

All’epoca, il sostituto commissario della Questura di Latina era già in congedo. Raccontò di avere avuto encomi ma che, ad un certo punto, si era visto ostacolato: prima una sanzione disciplinare. (annullata tramite un ricorso al Tar), poi il trasferimento.

“Mi si imponeva di non andare più a lavorare il pomeriggio – ricordava il poliziotto ad oggi in pensione – dicendo che i soldi per gli straordinari erano finiti, in alcune occasioni non avevo il necessario supporto delle volanti nelle attività di confisca, mi veniva negata la documentazione per dei lavori che stavo svolgendo. In pratica dal punto di vista operativo non era più possibile andare avanti”.

Marongiu presentò anche un esposto alla Procura, mettendolo a conoscenza anche del Ministero dell’Interno e dell’allora Capo della Polizia di Stato.

“Al procuratore ho dato anche due lavori importanti che avevo concluso e che dovevano essere firmati dal Questore per poi essere depositati in tribunale ma tutto questo inspiegabilmente non avvenne. Fatalità, circa tre mesi dopo, che la Questura di Latina abbia depositato in Procura gli stessi lavori da me conclusi”.

Per queste parole, la Procura di Latina ha ritenuto vi fossero gli estremi della diffamazione nei confronti dell’ex Questore Intini, in seguito Questore a Firenze e, ad oggi, ad Imperia. Intini, peraltro, fu anche oggetto di un’interrogazione parlamentare a novembre 2016 firmata da diversi parlamentari, tra cui i pontini Moscardelli e Vacciano, sulla base degli atti d’indagine dell’inchiesta “Olimpia” in cui furono coinvolti – e sono tuttora sotto processo – l’ex Sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi e l’ex deputato Pasquale Maietta, entrambi di Fratelli d’Italia.

“Nell’inchiesta “Olimpia” relativa alla città di Latina, che ha portato alla richiesta di autorizzazione all’arresto per un deputato del gruppo Fratelli d’Italia – si leggeva in quell’interrogazione parlamentare del 2016 – all’interno di dettagliate intercettazioni emergerebbe un ruolo preoccupante dell’ex questore di Latina, Intini, in rapporto con Gianfranco Melaragni, ex capo di gabinetto del sindaco pro tempore, Giovanni di Giorgi, in azioni di intimidazione nei confronti del questore a lui succeduto De Matteis”.

“Nell’ordinanza di questa inchiesta, il giudice per le indagini preliminari Mara Mattioli scrive, in relazione ad una intercettazione ambientale tra due dirigenti comunali sullo Stadio Francioni: “La conversazione è poi particolarmente significativa del sistema illecito in cui hanno operato gli indagati per anni, contando anche su coperture nelle istituzioni, tra cui l’ex questore Intini”. Il questore Alberto Intini è citato più volte all’interno dell’ordinanza. È stato questore di Latina in un momento estremamente delicato per il calcio della città, quando la squadra, nel giugno del 2013, approda in serie B. Una stagione al centro delle indagini dei Carabinieri, coordinate dal pubblico ministero pontino Giuseppe Miliano”.

“Al questore Intini sarebbe secondo gli inquirenti, legato un altro personaggio chiave della storia, Gianfranco Melaragni. Ex poliziotto, dal 2001 ai servizi, capo di gabinetto dell’ex sindaco De Giorgi e con il quale, come emerge dall’inchiesta e da ricostruzioni giornalistiche, Intini ha evidenti legami, essendo entrambi nell’osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Ministero dell’interno”.

Si scoprì in seguito che fu proprio Melaragni a concepire un’interrogazione parlamentare firmata da Pasquale Maietta (che poi ebbe a disconoscere l’atto ispettivo) con cui si colpiva il sostituto di Intini alla Questura di Latina: quel Giuseppe De Matteis, sotto la cui guida, la Polizia di Latina portò a compimento l’indagine “Don’t Touch” che confermarono, per la prima volta, l’abbraccio mortale tra clan, tifoseria e il Latina Calcio di Pasquale Maietta.

Ad ogni modo, tornando a Marongiu, che a Intini faceva riferimento, il caso è stato chiuso. L’ex poliziotto non ha diffamato l’ex Questore pontino perché il fatto non sussiste, secondo quanto stabilito dal giudice Stefano Nicolucci che ha respinto la richiesta del Pm di una pena pecunaria per l’ammontare di circa 500 euro.

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