ASSISTENTE SOCIALE A CASTELFORTE, PD: “DALL’AMMINISTRAZIONE ELUDONO LE RISPOSTE”

Castelforte
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Assistente sociale a Castelforte, il Partito Democratico torna a criticare l’amministrazione comunale: “Risposte elusive”

“Con rammarico ci troviamo costretti a rappresentare che è abitudine ormai consolidata da parte di questa Amministrazione Comunale evadere le interrogazioni consiliari in maniera spesso incompleta e imprecisa, oltre che inopportuna.

Abbiamo molte volte deciso di soprassedere ad entrare nel merito delle risposte che di volta in volta sono pervenute alle interrogazioni presentate dal nostro gruppo consiliare ai vari organi politici ed amministrativi del Comune di Castelforte, al fine di operare sempre con responsabilità e senso della misura; tale nostro comportamento non deve e non può essere scambiato però con una mancata competenza sulle questioni affrontate. A parte, dunque, rare eccezioni, riteniamo che i riscontri da noi avuti non abbiano mai davvero compiuto il fine per cui è previsto lo strumento dell’interrogazione: controllo ed informazione sull’attività di governo.

Nello specifico constatiamo che nel momento in cui l’amministrazione è in grado di rispondere (per competenze e conoscenze) su alcune tematiche da noi attenzionate, procede nel riscontrare l’istanza in maniera anche celere, mentre quando l’argomento oggetto d’interrogazione evidentemente risulta più scomodo e di impegnativa relazione, oltre ad essere più tardiva la risposta, è anche incompiuta e molte volte impertinente. Credono forse che riscrivendo con parole diverse il quesito che gli viene posto possono produrre una risposta integrale? Non ci stiamo!

Non ci stiamo perché oltre ad essere una presa in giro ed una mancanza di rispetto nei confronti di noi consiglieri comunali, violano anche i diritti rappresentativi della figura dell’interrogante, che si avvale di questo mezzo per eseguire la funzione di vigilanza che è chiamato a svolgere. Su quest’aspetto, infatti, vista la lesa delle prerogative del nostro ruolo, riteniamo che possa essere utile porre all’attenzione del Prefetto la questione.

Entrando nella fattispecie dell’ultimo riscontro all’interrogazione attinente l’annullamento della procedura di assunzione di un assistente sociale a tempo parziale, riteniamo di aver assistito al colmo. Nonostante infatti avessimo premesso che ritenevamo opportuno implementare la pianta organica con tale figura e avessimo chiesto semplicemente per quale motivo la procedura fosse stata annullata, la nota parte con l’accusa di non aver mai “messo in campo misure e/o attività che testimoniassero il nostro accordo sul potenziare l’ufficio servizi sociali”; innanzitutto rimaniamo basiti dal fatto che l’amministrazione, in persona del Sindaco che ha firmato la nota, utilizzi sfacciatamente qualsiasi strumento e qualsiasi contesto per avanzare critiche politiche (gratuite oltre che non veritiere) verso la minoranza, denotando una sgradevole caduta di stile; in secondo luogo vorremmo ricordare, qualora al Sindaco (e al delegato al personale che ha omesso di controfirmare) fosse passato di mente, che il Partito Democratico è gruppo consiliare di minoranza e come tale svolge funzione di controllo esprimendosi favorevolmente o meno sulle “misure ed attività” che, per normativa e statuto, è tenuta a svolgere la maggioranza!

A seguire, andando per punti, così come è strutturata la nota firmata dal Sindaco:
1- Sulle cause dell’annullamento della procedura l’amministrazione dice di aver agito “in ragione della mutata programmazione delle esigenze di personale”; mutazione, questa, che però dagli atti amministrativi appare diametralmente opposta a quella da loro intesa! Infatti nel Piano del Fabbisogno del Personale originariamente approvato non era stata prevista l’assunzione di un assistente sociale, figura questa, che viene invece inserita nel Piano con una delibera di giunta integrativa prodotta (tra l’altro) qualche settimana prima dell’avvio della procedura. In questo senso si legge che la programmazione del personale fosse mutata verso l’esigenza di assumere l’assistente sociale, non il contrario!

2- Sull’eventuale sussistenza di vizi di legittimità, abbiamo citato gli articoli della Legge 241/90 che disciplinano l’annullamento in autotutela di un procedimento amministrativo, facendo presente che lo strumento era applicabile solo se sussistevano ragioni di interesse pubblico. L’amministrazione si è limitata a dirci che non sono presenti vizi di legittimità nella procedura senza però motivare e/o giustificare le ragioni del loro provvedimento.

3- Sulle ragioni di interesse pubblico che hanno giustificato l’annullamento in autotutela: in questo caso l’amministrazione dice (in maniera similare ma contradditoria con il punto 1) che l’interesse pubblico “è connesso alla necessità di rivedere la pianificazione del personale”.

A questo punto non è chiaro un passaggio, questa pianificazione del personale dovete ancora rivederla o l’avete già rivista? E comunque, a nostro avviso, la programmazione del personale ci pare un interesse organizzativo interno all’Ente, non un interesse pubblico, che si configura in tutt’altro!

4- Sulla definizione delle priorità assunzionali hanno fatto riferimento al PTFP, che, come accennato prima, descrive una situazione del tutto diversa dalle decisioni che invece sta realmente attuando l’Ente in materia.

5- Sulla variazione di scelte di indirizzo politico. Qui assistiamo addirittura all’impreparazione del Sindaco su un atto da lui deliberato in giunta; infatti si specifica che il Sindaco F.F. Terillo avrebbe semplicemente “preso atto” del PTFP che prevedeva l’eliminazione della figura in questione.. Questa cosa, caro Sindaco, non corrisponde al vero, e ci imbarazza il fatto che dobbiamo essere noi a fartelo notare! Ci imbarazza oltretutto dover far presente che a nostro avviso l’amministrazione comunale non ha ben chiara la differenza tra una “presa d’atto” ed una “decisione di indirizzo”; nella nota del ViceSindaco, infatti, viene impartita una vera e propria disposizione agli uffici, che, altrimenti avrebbero proceduto con l’avanzamento delle fasi selettive, pertanto non è possibile parlare di “presa d’atto”.

A chiudere in bellezza il contraddittorio, il Sindaco precisa che comunque potrebbe ripensarci nuovamente e si “riserva la possibilità di attivare nuove procedure assunzionali per il reclutamento di un assistente sociale”; ma stiamo dando i numeri? Davvero crediamo di poter gestire un ente pubblico facendo il bello ed il cattivo tempo?

Seppur molto tecnico e articolato l’argomento riveste, a nostro avviso, considerevole importanza e, vista la negligenza oltre che politica, anche procedurale dell’iter di reclutamento, valutiamo la possibilità di analizzare più accuratamente le fasi del procedimento amministrativo in Commissione Trasparenza.
Suggeriremmo infine al Presidente del Consiglio, al Sindaco e a qualche interlocutore non politico di mantenere sempre un decoro istituzionale e di discutere delle loro “strategie” in seduta privata badando a non farle diventare di dominio pubblico destando così un certo fastidio , etico ed istituzionale, sul quale preferiamo soprassedere, almeno per il momento”.

Lo dichiarano, in una nota, i consiglieri comunali del Partito Democratico, Giuseppe Rosato e Giancarlo Cardillo, e il segretario dei Dem locali Ferdinando Orlandi.

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